Pigliacelli in conferenza stampa: «Chiamata Palermo irrinunciabile, non mi pesa la concorrenza»

Nel giorno dell’arrivo in sede dei due nuovi acquisti, Edoardo Pierozzi e Matteo Stoppa, nella sala conferenze del Renzo Barbera si è svolta la conferenza stampa di Mirko Pigliacelli che si è presentato per la prima volta come nuovo portiere del Palermo. L’estremo difensore classe ’93 ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere i rosanero, ma anche le sue caratteristiche tecniche e non solo.

TRATTATIVA COL PALERMO – «Ho vissuto 4 anni bellissimi in Romania ed ero d’accordo sul valutare la possibilità di rinnovare. Fino a quando non ho ricevuto la chiamata dal Palermo tramite il mio agente. Da li in poi non ho avuto più alcun dubbio perché è una società con una grande storia, una grande piazza e per me era una chiamata irrinunciabile. La trattativa è stata molto semplice a quel punto, è durata 4-5 minuti forse».

PALERMO PUNTO DI PARTENZA – «La voglia di tornare in Italia è stata tanta dopo la chiamata del Palermo. Per me non era un obbligo tornare in Italia perché a in Romania è stata una bella esperienza. Per me essere qui non è un punto d’arrivo. Dobbiamo cercare di riportare il Palermo dove merita di stare, quindi in Serie A e per me è questo è un punto di partenza».

SINTONIA COL GIOCO DI BALDINI – «Quando c’è stata la trattavi e ho scelto Palermo ovviamente sapevo a cosa andavo incontro, come giocasse la squadra. Quest’anno ho seguito il campionato e la piazza mi ha sempre affascinato. So quello che chiede il mister e mi sento benissimo e a mio agio in questo modo di giocare. Penso che Baldini sia un grande allenatore, ha avuto grandi risultati anche in passato. Ho avuto modo di conoscerlo, è una persona diretta e chiede ai suoi giocatori solo di dare tutto per la maglia che portiamo perché deve essere un onore giocare per il Palermo».

SICIGNANO, BERTI, FONTANA, SIRIGU MODELLI DI RIFERIMENTO? – «Non so rispondere in maniera decisa, sono tutti grandi portieri ma non mi sento vicino a nessuno. Io faccio la mia strada e non mi metto a paragone con nessuno di loro».

PASSATO COL TRAPANI – «L’esperienza a Trapani per me è stata molto importante. La Sicilia non la conosco benissimo se non Trapani ma è una regione bellissima, ci venivo in vacanza con i miei genitori».

ACCOGLIENZA DEI COMPAGNI – «Con i compagni sto benissimo, sono stato accolto in maniera eccezionale. La loro accoglienza è stata da brividi. Sembra che sia qui da un anno e non da una settimana. Ho sempre sentito parlare del gruppo del Palermo e quello che ho trovato è incredibile, quindi confermo pienamente l’unione di questa squadra».

CARATTERISTICHE – «Posso solo dire che mi metto a disposizione, se c’è da giocare con i piedi lo faccio, se devo prendermi la responsabilità di uscire lo faccio. Penso di essere un portiere moderno ma soprattutto faccio quello che serve alla squadra e al mister e questa credo che sia una grande qualità. Provo a fare quello che può aiutare la squadra, senza mai strafare. Negli ultimi 4-5 anni sono cresciuto nel gioco con i piedi ma non faccio ma qualcosa che non sia di aiuto ai miei compagni».

USCITA PALLA AL PIEDE COL FROSINONE – «Quella volta è stato un caso perché ho pensato che potesse essere utile per la squadra. Stavamo per far gol ma non credo sia stata una pazzia, anche perché non è una cosa frequente».

VOGLIA DI SERIE A – «I ragazzi li ho visti vogliosi e con una carica pazzesca. Trasmettono emozione e quindi credo che non si possa che lavorare bene. Ci mettiamo a disposizione del mister per centrare un grande obiettivo tutti insieme».

DEVIS MANGIA – «Ho avuto modo di lavorare con lui in Romania e nella nazionale U21. Mi ha parlato sempre molto bene di Palermo e mi ha detto che mi sarei innamorato della città e dei tifosi. Per me è stata una spinta in più».

DUALISMO CON MASSOLO – «La concorrenza c’è fino a un certo punto, io sono qui per fare il massimo. Sarà il mister a scegliere. Per noi l’importante è il risultato finale. Se ci sarà da fare anche il magazziniere o il massaggiatore lo farò. Qualsiasi cosa sarà necessaria ad aiutare la squadra».

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Cristiano Simeti