È finita con il Modena in avanti, a cercare di vincerla. La capolista ha rischiato di perderla, ma non l’avrebbe meritato. Come racconta Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, ne è uscito un pareggio che sta stretto ai gialloblù e che, al contrario, lascia qualche preoccupazione al Palermo, ancora in calo nella ripresa e alla terza “X” consecutiva al Barbera.
La squadra di Inzaghi, per la terza volta in casa dopo Frosinone e Venezia, si accontenta del punto. «Se non si può vincere, meglio non perdere»: un mantra che però comincia a pesare. Davanti a 32.922 spettatori – record stagionale in Serie B e massimo storico per l’era City Group – l’entusiasmo del pubblico non è bastato a trascinare i rosanero oltre un pareggio che lascia rimpianti.
Come evidenzia Binda sulla Gazzetta dello Sport, l’imbattibilità di entrambe le squadre resta intatta, così come la solidità difensiva (solo 4 gol subiti a testa). Ma le scelte di Inzaghi hanno fatto discutere. Il rientrante Ranocchia, non ancora al meglio, ha provato a impostare ma ha sofferto i dirimpettai e ha lasciato il campo dopo meno di un’ora. A reggere la squadra è stato Segre, autore del vantaggio con il suo primo gol stagionale: un guizzo da area piccola nato da un cross di Augello e da una carambola tra Nieling, Adorni e lo stesso numero 8, che ha poi insaccato dopo un controllo VAR.
Nell’intervallo, però, Inzaghi decide di toglierlo – ammonito – per evitare rischi, inserendo Gomes. Una mossa che cambia gli equilibri: con Gomes e Blin in mezzo, e Palumbo più basso, il Palermo si abbassa troppo e perde spinta. Augello e Diakité smettono di spingere e la squadra arretra, consegnando campo e fiducia al Modena.
Come sottolinea Nicola Binda, i cambi di Sottil sono invece decisivi: dentro Massolin e Pyythia, che prendono in mano il centrocampo, con Santoro scalato in regia e Zanimacchia e Zampano pronti ad affondare sulle fasce. Già nel primo tempo, l’uscita di Tonoli (per un colpo al naso di Brunori, episodio rimasto impunito nonostante il VAR) era stata ben compensata da Dellavalle. Ma nella ripresa il Modena cresce: Gliozzi impegna Joronen di testa, poi il portiere finlandese si supera su Pyythia, prima di arrendersi all’autogol di Bereszynski, spinto da Adorni ma in maniera considerata regolare dopo un ulteriore controllo.
Nel finale il Palermo non reagisce, anzi si chiude nella propria metà campo. Sottil, alla quarta sfida contro Inzaghi, evita ancora la sconfitta e per poco non trova la vittoria con il diagonale di Mendes, uscito di un soffio.
Come scrive Binda sulla Gazzetta dello Sport, resta qualche rimpianto per il tecnico modenese, ma anche la conferma che la sua squadra merita il primato. Il Palermo, invece, dovrà imparare a gestire meglio i finali e a sfruttare la spinta di un pubblico che chiede di più.