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Fuori i violenti, stop alla malamovida: Palermo sotto sorveglianza speciale per tre mesi

PALERMO – Da via Maqueda alla stazione, passando per la Vucciria: il cuore della movida palermitana entra in una nuova fase di sorveglianza speciale. Come riporta Connie Transirico sul Giornale di Sicilia, il piano di sicurezza disposto dal prefetto Massimo Mariani è partito in anticipo rispetto alle previsioni e sarà operativo sette giorni su sette, ventiquattr’ore su ventiquattro, per almeno tre mesi.

L’obiettivo è chiaro: rendere più difficile, se non impossibile, la vita a chi semina disordine. Dopo le aggressioni, i ferimenti, le notti di coltelli e pistole culminate con l’omicidio di Paolo Taormina in via Spinuzza, la città si blinda. «Non si può più aspettare», scrive Transirico sul Giornale di Sicilia: la misura è arrivata come una risposta urgente a una “morte annunciata”, preceduta da segnali ignorati troppo a lungo.

Zone ad alta vigilanza e controlli H24

Niente “zone rosse”, ma aree ad alta vigilanza in cui le forze dell’ordine potranno fermare, identificare e allontanare persone con precedenti o comportamenti aggressivi. Saranno coinvolti circa trenta agenti in più, destinati in pianta stabile al centro storico.

L’ordinanza vieta l’accesso a chi ha precedenti per droga, risse, lesioni, furto con strappo, rapina, danneggiamento, porto abusivo di armi o oggetti atti a offendere. Come si legge nel testo del provvedimento, la misura mira a «inibire la presenza di persone denunciate per attività illegali e violente che condizionano l’ordinata fruizione delle aree pubbliche, generando insicurezza e impedendo il pacifico vivere civile».

Inoltre, saranno allontanati anche coloro che mostreranno «atteggiamenti aggressivi, minacciosi o molesti tali da costituire un pericolo concreto per la sicurezza pubblica».

L’assessore alla Polizia municipale Dario Falzone ha precisato: «I vigili si occuperanno solo dei controlli amministrativi. La priorità resta la sicurezza».

Le aree interessate

I controlli si concentreranno nei luoghi simbolo della movida: piazza Verdi, via Maqueda (da via Cavour a via dell’Orologio), piazza Olivella, via Roma, corso Vittorio Emanuele, piazza San Domenico, via Meli, vicolo Sant’Eligio, via Argenteria Vecchia, via Materassai, piazza Garraffello, via Cassari e via Chiavettieri.

Sorvegliate anche piazza Pretoria, piazza Sant’Antonino, via Oreto, piazza Francesco Cupani, piazza Giulio Cesare, discesa dei Giudici e piazza Bellini.

«La sicurezza dei cittadini non si costruisce con misure emergenziali o simboliche – ha commentato Marco Algeri, segretario del Silp Sicilia – ma potenziando gli organici, garantendo risorse, mezzi moderni e condizioni di lavoro adeguate».

Collaborazione con commercianti e operatori

Un altro fronte del piano riguarda la cooperazione con le associazioni di categoria. Il prefetto Mariani ha avviato un confronto con commercianti, artigiani e albergatori per la firma di un protocollo di collaborazione.

«Il documento – ha spiegato Doriana Ribaudo, presidente di Fiepet Confesercenti – deve essere uno strumento di cooperazione paritaria tra istituzioni e operatori, non un semplice elenco di obblighi per gli esercenti. È necessario stabilire procedure di contatto diretto con le forze dell’ordine in caso di emergenza, con tempi di intervento rapidi».

Il centro storico di Palermo prova così a rialzarsi, dopo settimane di tensione e paura. La sfida sarà far convivere il diritto al divertimento con quello alla sicurezza. Perché, come conclude Connie Transirico sul Giornale di Sicilia, la movida può restare viva solo se resta civile.

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Redazione Ilovepalermocalcio