“Palermo made in USA”, ma i tifosi adesso si dividono

Giornata movimentata in casa Palermo. Quest’oggi, infatti, è terminata l’era più importante della storia del club di viale del Fante. Maurizio Zamparini non è più il presidente del club siciliano, le dimissioni sono arrivate nel tardo pomeriggio. Il Palermo è pronto a passare ad un gruppo anglo-americano di cui non si conosce ancora l’identità, che promette di riportare la squadra in Europa e di investire sullo stadio e sul centro sportivo.

Il presidente più amato e più odiato nei 110 anni di storia del club rosanero ha deciso di lasciare. Più volte attaccato da stampa e tifosi è stato croce e delizia del club. Si passa dagli anni d’oro della promozione e della finale di Tim Cup contro l’Inter, alle ultime stagioni da dimenticare. I tifosi erano stanchi, sfiniti dalle discutibili scelte prese dal patron: sia sul mercato che sulla gestione societaria.

Proprio i tifosi che hanno attaccato l’imprenditore friulano dagli spalti e da dietro le tastiere dei pc delle proprie abitazioni adesso sembrano essere disorientati. C’è chi spera che il Palermo ora torni a lottare per più prestigiosi piazzamenti in classifica e chi ha paura del futuro, paura di tornare nel baratro della serie B o della Lega Pro. In entrambi i casi però la tifoseria sembra essere coesa: “Bisogna onorare i colori, non importa la categoria“, dichiarano alcune frange di tifosi.

Il futuro adesso dovrà delinearsi piano piano. Bisognerà conoscere innanzitutto l’identità di questo gruppo anglo-americano e che progetto abbia realmente. A prescindere però da cosa avverrà, si è chiuso un ciclo che nel complesso non può essere definito deludente o da dimenticare. Sarà il tempo a decidere se Maurizio Zamparini sia stato o meno il presidente migliore della storia del club rosanero, ma adesso bisogna voltare pagina. L’era del “Palermo made in USA” è pronta a spiccare il volo.

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Massimiliano Radicini