Il successo di Bolzano ha lasciato un segnale chiaro: il Palermo è diventato una vera squadra. Lo ha sottolineato Massimo Norrito su Repubblica Palermo, spiegando come i rosanero abbiano mostrato compattezza, personalità e capacità di soffrire, qualità che nelle stagioni passate erano spesso mancate.
Due gol, uno in avvio e l’altro nel finale, raccontano la partita. «Il primo per mettere subito le carte in regola e il secondo per spegnere ogni velleità dell’avversario» ha scritto Norrito su Repubblica Palermo. In mezzo, la solidità difensiva e la gestione dei momenti difficili.
Palermo, la mentalità è l’arma in più: Inzaghi ha già dato il segnale
Joel Pohjanpalo è stato ancora una volta decisivo, descritto dal cronista come «un coccodrillo che placido sguazza nella sua palude pronto a colpire con due zampate letali». Ma ridurre tutto al bomber finlandese sarebbe ingiusto: il match ha esaltato anche l’assist di Palumbo, la sontuosa prova difensiva di Bani e il sacrificio instancabile di Segre.
«Tutte componenti che possono essere condensate in un solo nome e cognome: Filippo Inzaghi» ha rimarcato Norrito su Repubblica Palermo. L’attuale Palermo, infatti, sembra finalmente plasmato a immagine e somiglianza del suo allenatore, un aspetto che dalle parti di viale del Fante non si vedeva da tempo. La sensazione, scrive ancora Norrito su Repubblica Palermo, è che «quest’anno ci sarà da divertirsi», pur con la prudenza del caso.
Spazio anche alla protesta del presidente Mirri contro il divieto imposto ai tifosi siciliani per la trasferta di Bolzano: una protesta definita «garbata ma incisiva», che conferma il suo ruolo di rappresentante autentico dell’anima palermitana dentro il club.