L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle iniziative in vista delle festività natalizie a Palermo.
L’ultima richiesta è poter sistemare 75 “casette” di “Artigianando” e “Sicilianissimo” in piazza Castelnuovo durante il periodo natalizio. E non è certo la prima sul tavolo della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo, in arrivo dalle Attività produttive del Comune. Anzi. Tanto che gli uffici preposti alla tutela del patrimonio monumentale e culturale della città, nei giorni scorsi, hanno inviato una nota all’amministrazione sottolineando la necessità di «una diversa programmazione e organizzazione delle manifestazioni temporanee in spazi urbani meno sensibili dal punto di vista monumentale». Spesso, infatti, le attività organizzate in piazze come Castelnuovo, Ruggero Settimo, Verdi o sull’asse di via Amari «hanno creato criticità per le dimensioni e le tipologie delle installazioni non compatibili con il carattere storico delle aree prescelte».
Un caso eclatante, nel dicembre scorso, fu il villaggio di Coldiretti che con i suoi gazebo oscurò per tre giorni la vista del Politeama. In quell’occasione, il Comune assicurò che «non si sarebbe più ripetuta» una manifestazione di quell’impatto nel centro della città. La Soprintendenza si sofferma anche sulla questione dei controlli e sulla violazione delle prescrizioni, nei casi in cui dagli uffici è stato dato l’assenso ad alcune manifestazioni. Prescrizioni e indicazioni «costantemente disattese». E poi il nodo degli arredi urbani, sistemati dal Comune stesso in luoghi come piazza Castelnuovo, e che devono essere rimossi e poi ricollocati dopo le manifestazioni.
Palermo, concerto in piazza. Elodie, Annalisa o Antonacci. Sarà un Capodanno da 500 mila euro