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Palermo, il mal di gol preoccupa Inzaghi: quarto peggior attacco della Serie B

Dal fuoco al gelo nel giro di dieci giornate. Come scrive Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, il Palermo di Inzaghi è passato dai 25 tiri complessivi di Palermo–Reggiana ai soli 6 tentativi, tra pali e fuori, del match contro il Monza. La differenza nella qualità degli avversari è evidente, ma il dato resta emblematico: la pericolosità offensiva dei rosanero si è ridotta in modo drastico.

Nel suo approfondimento per la Repubblica Palermo, Tripi ripercorre i numeri: 24 tiri contro il Bari, 10 contro il Modena, appena 3 contro il Venezia. Dopo dieci giornate, il Palermo ha realizzato solo 10 gol — il quarto peggior attacco della Serie B, al pari di Padova, Virtus Entella e Sampdoria. Un paradosso per una squadra allenata da un ex bomber come Inzaghi e dotata di un reparto offensivo da 358 reti complessive in carriera: 142 di Pohjanpalo, 129 di Brunori, 45 di Le Douaron e 42 di Corona.

Come sottolinea Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, due di loro — Brunori e Corona — non hanno ancora trovato la via del gol. A segnare finora sono stati solo Pohjanpalo (4 reti) e Le Douaron (una, contro il Bari). Una crisi che non riguarda soltanto la finalizzazione, ma anche la costruzione del gioco: la squadra fatica a verticalizzare, sbaglia scelte semplici e non riesce più a rendersi pericolosa con costanza.

Emblematica la scena descritta da Tripi: contro il Monza, Brunori ha esitato prima di calciare, perdendo il momento buono per tirare. Un segno di insicurezza e confusione tattica. Anche gli expected goals raccontano la crisi: undicesimo posto con un valore di 11,3, lontano dai 18,6 del Cesena, dai 17,2 del Modena e dai 15,9 di Frosinone e Monza, che guidano la classifica dei migliori attacchi del torneo.

Il Palermo, oggi quinto a cinque punti dal Modena e quattro da Monza e Cesena, deve invertire la rotta per non far riaffiorare — scrive Valerio Tripi su la Repubblica Palermo — «i fantasmi del passato», quando anche un semplice passaggio tra due avversari sembrava un’impresa. Inzaghi, durante la gara con i brianzoli, si è sbracciato più volte per spingere i suoi a rischiare qualcosa in più, evitando il retropassaggio sistematico.

Le parole di Joronen nel post-partita hanno comunque confermato il clima di consapevolezza all’interno dello spogliatoio: il portiere ha ammesso la necessità di «restare uniti e mentalmente disciplinati» per reagire subito e ritrovare la fiducia smarrita.

Sabato sera al “Barbera”, nella gara che coinciderà con i festeggiamenti per i 125 anni del club, il Palermo è chiamato a trasformare la festa in una rinascita.

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Redazione Ilovepalermocalcio