PALERMO

Palermo eliminato a testa alta dalla Coppa Italia, ma non manca il rammarico

Orgoglio e rammarico: queste le sensazioni che si respirano in casa Palermo all’indomani del match dei sedicesimi di finale di Coppa Italia, perso per 2-1 in casa dell’Udinese. Di certo, i rosanero possono dirsi orgogliosi della loro prestazione, in cui hanno tenuto testa a un avversario di categoria superiore. Di contro, però, resta il rammarico di non essere riusciti a centrare la qualificazione, con la squadra che sembra aver iniziato a crederci veramente quando ormai era troppo tardi.

Inzaghi opta per un ampio turnover e, rispetto alla vittoria casalinga contro il Bari, cambia otto titolari. Nonostante ciò, la squadra parte bene e con coraggio nel primo tempo, con due occasioni ghiotte capitate sui piedi di Corona e una sulla testa di Veroli. I due giovani rosanero peccano però di inesperienza, apparendo frettolosi nelle conclusioni e non del tutto liberi mentalmente. Come nel più banale dei cliché, dopo le occasioni sprecate arriva il gol subìto: i bianconeri passano in vantaggio grazie a Zaniolo, che mette la palla in rete con un tiro da fuori area deviato proprio da Veroli. I rosanero appaiono visibilmente demoralizzati dal vantaggio avversario e, da quel colpo, fanno fatica a riprendersi: infatti, frastornata dal montante subito, la formazione di Inzaghi incassa immediatamente anche il gol del 2-0, nato da un brutto errore in disimpegno di Giovane.

Un altro duro colpo per il Palermo arriva al 65’, con l’infortunio di Filippo Ranocchia. La squadra ne risente soprattutto dal punto di vista mentale, dando l’impressione di essere entrata in uno stato di torpore, evitando i contrasti più duri per il timore di farsi male, con la mente forse già proiettata al prossimo importante match di campionato contro il Cesena. I rosanero tornano a crederci al 90+3’ grazie al gol di Peda, quando però è ormai troppo tardi per raggiungere il pari.

Ma cosa lascia questa trasferta di Coppa Italia a Udine?

A primo impatto il bilancio sembrerebbe negativo: la sconfitta con la conseguente eliminazione dalla competizione, l’infortunio muscolare di Ranocchia e gli errori di Giovane e Veroli, che non sembrano ancora pronti per una maglia da titolare. D’altro canto, però, i rosanero hanno dimostrato di essere una squadra con un’impronta ben precisa, capace di tenere testa a una compagine di categoria superiore, e che sembra definitivamente scissa dalle passate stagioni, tracciando una netta differenza sul piano del gioco, dell’identità e dell’atteggiamento. Un’evoluzione che fa sicuramente ben sperare, con mister Inzaghi che nel post-partita si è detto molto soddisfatto della serata.

Ora, però, è già tempo di guardare avanti. All’orizzonte c’è l’impegnativa sfida al “Manuzzi” contro un Cesena in gran forma, in un match d’alta classifica che potrebbe dire molto sul campionato. Il Palermo dovrà lasciarsi alle spalle le scorie della Coppa, facendo tesoro dei segnali positivi visti a Udine, per tornare subito a correre e strappare tre punti pesanti davanti all’ex Mignani.

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Angelo Giambona