Il Palermo calcio batte cassa, ma il Comune tira il freno a mano. Stando a quanto riferito da “Palermotoday.it”, il Palermo avrebbe presentato una sfilza di fatture e un conto complessivo da oltre 2,5 milioni di euro per interventi urgenti e indifferibili di manutenzione straordinaria sullo stadio Renzo Barbera. Il motivo? Non tutti i lavori rientrerebbero nel “perimetro” della convenzione stipulata dalla società di viale del Fante con Palazzo delle Aquile. Tra questi ci sarebbe anche la Gol Line Technology (243 mila euro), il sistema che serve a evitare i cosiddetti “gol fantasma”. Il settore Patrimonio del Comune ha passato al setaccio le fatture presentate dalla società rosanero, incaricando l’architetto Michele Procida di redigere un parere di congruità. Il documento del responsabile del procedimento solleva più di un interrogativo. A partire dal fatto che una commissione tecnica avrebbe dovuto effettuare controlli periodici in contraddittorio con i rappresentanti del Palermo calcio. In base alla convenzione, gli interventi urgenti e indifferibili di manutenzione straordinaria, dovrebbero essere comunicati al Comune e dallo stesso autorizzati. La mancata nomina della commissione tecnica rappresenta quindi un vulnus, rispetto a quanto previsto dalla convenzione per l’utilizzo dello stadio. Un’inadempienza del Comune, alla quale fanno da contraltare certe spese che il Palermo calcio ha sostenuto senza però chiedere autorizzazione o addirittura senza presentare le dovute “pezze d’appoggio” (vedi ad esempio realizzazione bar e punto ristoro, 148 mila euro). “Per le fatture che riguardano gli interventi effettuati tra il 2007 e il 2015 – scrive l’architetto Procida nero su bianco – non è stata attivata alcuna procedura autorizzativa e l’amministrazione comunale per la maggior parte dei casi non ha riscontrato alcuna corrispondenza”. E’ il caso, ad esempio, della medical room (5 mila euro esclusa Iva), i climatizzatori (32.630 euro), i lavori ai botteghini (6.500 euro), il tunnel d’ingresso delle squadre (5.500 euro), i dissuasori a rete per l’allontamento dei volatili (10mila euro). I dirigenti del Palermo, con in testa il presidente Giovanni Giammarva, oggi hanno incontrato la commissione Urbanistica. La discussione strada facendo è stata riportata sui binari del buon senso e le parti hanno dimostrato disponibilità a risolvere la questione”. Che non è di poco conto, viste le cifre in ballo. Molto probabilmente, il Comune chiederà al Palermo di stralciare alcune fatture.