«Brunori è il leader, si comporta in maniera eccezionale. Certe voci fanno male al Palermo: sono chiacchiere da bar». Parole nette, pronunciate da Inzaghi dopo la vittoria con la Carrarese, che però oggi suonano come una difesa d’ufficio più che come una fotografia della realtà. Come scrive Alessandro Geraci su la Repubblica Palermo, dopo oltre quattro anni da simbolo della rinascita rosanero, per Brunori l’aria di addio a gennaio è tutt’altro che remota.
I segnali arrivano dal campo. Secondo l’analisi di Alessandro Geraci su la Repubblica Palermo, il capitano non ha più il minutaggio del passato e non sembra rientrare al centro del progetto tecnico di Inzaghi. Una condizione che non soddisfa nessuna delle parti e che rende il divorzio sempre più plausibile. Contro la Sampdoria Brunori è rimasto in panchina per tutti i novanta minuti, seconda esclusione consecutiva dopo Empoli e quinta gara stagionale senza scendere in campo.
I numeri certificano il ridimensionamento. Finora l’attaccante classe 1994 ha collezionato appena 508 minuti e un solo gol, segnato su rigore da subentrato contro il Pescara. Inzaghi ha scelto di affidarsi al solo Pohjanpalo come terminale offensivo, valorizzando al tempo stesso la duttilità di Le Douaron, investimento da 4 milioni diventato centrale nel nuovo sistema. Come sottolinea la Repubblica Palermo a firma di Alessandro Geraci, l’ex Brest è ormai una prima scelta: tre gol, un assist e 820 minuti giocati lo rendono quasi imprescindibile.
Eppure la storia di Brunori a Palermo racconta altro. In Serie C fu il trascinatore assoluto della stagione 2021/22 con 25 reti in campionato e 4 nei playoff. Nel 2022/23, al debutto in B, ne realizzò 20 complessivi conquistando anche la fascia di capitano. Anche nel 2023/24 rimase una punta di diamante con 17 gol, nonostante le tensioni emerse dopo l’eliminazione ai playoff contro il Venezia. «Giocare a Palermo è difficile», disse allora, lasciando intravedere i primi segnali di frattura, come ricostruisce Alessandro Geraci su la Repubblica Palermo.
La parabola discendente si è accentuata nell’ultima stagione. Con Dionisi il rapporto aveva già mostrato crepe, nonostante gli 8 gol segnati nel girone di ritorno dopo l’arrivo di Pohjanpalo. Con l’avvento di Inzaghi, però, la situazione non è migliorata, anzi. Nessuna spiegazione ufficiale, solo dichiarazioni di facciata, mentre il campo racconta una storia diversa. Come evidenzia ancora Alessandro Geraci su la Repubblica Palermo, il momento dei saluti sembra ormai vicino.
Sul mercato Brunori resta una pedina appetibile. Il Modena osserva, ma cedere un giocatore di questo peso a una diretta concorrente appare un’ipotesi complessa. Attenzione anche alla Sampdoria, penultima e alla ricerca di rinforzi offensivi da affiancare a Coda. Sullo sfondo resta il desiderio dell’italo-brasiliano di misurarsi con la Serie A, sogno mai nascosto e condiviso dal suo entourage. Il futuro è tutto da scrivere, ma una cosa appare chiara: il percorso di Brunori a Palermo, da protagonista assoluto a figura marginale, è arrivato a un bivio decisivo.