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Giornale di Sicilia: “Palermo, l’abbraccio del Barbera per Paolo Taormina: «Eroe di questi tempi»”

Firmato Virgilio Fagone e Alessandro Arena per il Giornale di Sicilia – Il dolore per la morte di Paolo Taormina è diventato un sentimento collettivo che ha attraversato gli spalti del Renzo Barbera. Durante Palermo-Modena, i 33 mila tifosi presenti hanno trasformato la partita in un momento di commosso ricordo per il giovane ucciso la scorsa settimana nel suo pub di via Spinuzza.

Applausi, cori e striscioni hanno scandito la gara, alla quale hanno assistito anche i familiari di Paolo, ospiti in tribuna d’onore. Prima del fischio d’inizio, un nuovo abbraccio del sindaco Roberto Lagalla, che fin dalla tragedia è rimasto accanto alla famiglia Taormina, disponendo la camera ardente al PalaOreto e partecipando ai funerali e alla prima manifestazione cittadina dopo l’omicidio.

Come riportano Fagone e Arena sul Giornale di Sicilia, già dal prepartita si percepiva un’atmosfera diversa. L’attesa per lo scontro d’alta classifica si mescolava a un dolore profondo per una morte ingiusta e inspiegabile. Dalla Curva Nord è partito un lungo coro: «Paolo vive», accompagnato da uno striscione con la foto del ragazzo e la frase «Non ci sono addii per noi. Ovunque tu sia sarai per sempre nei nostri cuori».

Il boato del pubblico dopo il gol di Segre è sembrato una dedica speciale, un simbolico omaggio a Paolo. Un altro striscione, apparso quasi profeticamente pochi istanti prima della rete del numero 8, recitava: «Abbiate il coraggio di difendere i più deboli. Paolo, eroe di questi tempi». Parole che ricordano il gesto di coraggio del ventenne, intervenuto per sedare una rissa nel suo locale, O Scrusciu, prima di essere colpito a morte.

Anche la Curva Sud ha voluto unirsi al ricordo con una frase che sintetizza il sentimento dell’intera città: «Paolo è figlio di Palermo e vive con noi». Come sottolineano ancora Fagone e Arena per il Giornale di Sicilia, il tributo dei tifosi rosanero è diventato un messaggio potente contro la violenza e il degrado morale che hanno scosso la comunità.

In carcere si trova Gaetano Maranzano, 28 anni, pregiudicato dello Zen, fermato poche ore dopo il delitto. Ha ammesso di aver sparato con una pistola calibro 9, poi ritrovata dagli inquirenti, ma gli investigatori stanno verificando se si tratti effettivamente dell’arma del delitto. Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, le testimonianze e i video di sorveglianza confermano che Paolo stava tentando di fermare la lite quando è stato colpito.

Maranzano, rinchiuso a Pagliarelli, è accusato di omicidio. Sono indagati anche quattro ragazzi per false dichiarazioni rese ai pm. Il Giornale di Sicilia, attraverso le firme di Virgilio Fagone e Alessandro Arena, racconta una città ferita ma unita, che nel nome di Paolo ha scelto di rispondere con un abbraccio collettivo e con un messaggio forte: Palermo non dimentica i suoi eroi.

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Redazione Ilovepalermocalcio