Non Solo Pallone

Palermo, la notte folle del killer. Una birra al Borgo dopo aver ucciso Paolo

I carabinieri della Compagnia Piazza Verdi stanno passando al setaccio ogni immagine utile per ricostruire la notte in cui è stato ucciso Paolo Taormina, il giovane di 21 anni freddato davanti al pub di famiglia “O Scruscio” all’Olivella. Come rivela Salvo Palazzolo su la Repubblica Palermo, una nuova telecamera avrebbe ripreso Gaetano Maranzano, l’assassino reo confesso, poco dopo il delitto.

Poco dopo le tre del mattino, Maranzano è stato immortalato nella piazza del Borgo Vecchio, mentre tiene in mano una bottiglia di birra, apparentemente sereno, come se nulla fosse accaduto. Eppure, a poco più di un chilometro di distanza, sull’asfalto di via Spinuzza, giaceva il corpo senza vita di Paolo Taormina, appena colpito a bruciapelo da un colpo di pistola.

Secondo quanto riportato da la Repubblica Palermo, con Maranzano c’erano anche altre persone. Gli inquirenti ritengono che quattro ragazzi dello Zen, inizialmente ascoltati come testimoni, abbiano fornito versioni contraddittorie e ora sono indagati per false dichiarazioni al pubblico ministero.

La Procura — con i pm Maurizio Bonaccorso e Ornella Di Rienzo, coordinati dal procuratore Maurizio De Lucia — punta a ricostruire ogni dettaglio della dinamica. Dalle immagini già analizzate emerge che alle 2.50 scoppiò una lite: «Un soggetto aggrediva fisicamente un ragazzo», scrivono i magistrati nel provvedimento di fermo. Altri giovani si sarebbero uniti all’aggressione, utilizzando bottiglie come armi. È in quei momenti che Paolo Taormina uscì dal locale per sedare la rissa: «E subito — ha raccontato un testimone — è stato colpito dall’uomo con la barba che impugnava una pistola».

Una reazione spropositata che lascia aperti diversi interrogativi. Gli investigatori, scrive Palazzolo su la Repubblica Palermo, non escludono che la rissa sia stata una messinscena per attirare Paolo in un agguato. È una delle ipotesi su cui si lavora, mentre si approfondiscono i legami e i contatti di Maranzano, un uomo definito “spregiudicato”, che quella notte girava per Palermo con un’arma carica.

Quando è stato arrestato, la mattina successiva, l’assassino ha consegnato una pistola calibro 9 con la matricola abrasa. Il Ris sta eseguendo accertamenti balistici per verificare se sia la stessa arma utilizzata per uccidere Taormina.

Si indaga anche sui mezzi usati nella fuga — forse un’auto, forse alcuni scooter — e sulle celle telefoniche dei sospettati per ricostruire i loro spostamenti. Le immagini di via Spinuzza, in bianco e nero e spesso confuse, rendono il lavoro degli investigatori complesso, ma magistrati e carabinieri sono convinti che ci siano ancora testimoni che non si sono fatti avanti.

L’obiettivo, come scrive la Repubblica Palermo, è chiaro: dare un volto e un nome a tutti coloro che erano presenti quella notte e ricostruire ogni secondo di una tragedia che ha sconvolto Palermo.

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Redazione Ilovepalermocalcio