NON MI POSSO PERMETTERE L’AFFITTO: non gli bastano i soldi | Sfogo del giocatore in serie A

Monza

Monza - fonte lapresse - ilovepalermocalcio

Non sempre la vita di un calciatore è tutta rose e fiori.

La vita di un calciatore può sembrare perfetta: fama, stipendi milionari e privilegi. Tuttavia, la realtà è spesso più complessa. Non tutti giocano in top club o percepiscono ingaggi da copertina. Molti militano in categorie minori o in campionati con economie instabili, dove gli stipendi non sono così elevati e, in alcuni casi, arrivano in ritardo o non vengono nemmeno pagati.

Anche per chi riesce ad arrivare in alto, la carriera calcistica è breve e imprevedibile. Infortuni, scelte sbagliate o semplici cali di rendimento possono compromettere tutto in pochi mesi. Non tutti riescono a gestire con lucidità i guadagni: mancano spesso competenze finanziarie e supporti adeguati. È così che molti ex calciatori, una volta ritirati, si ritrovano in difficoltà economiche, privi di un piano per il futuro.

Inoltre, la pressione sociale e familiare può diventare un peso. In tanti si sentono obbligati a mantenere uno stile di vita elevato o ad aiutare economicamente parenti e amici. Questo, unito alla mancanza di una formazione parallela alla carriera sportiva, può generare insicurezze e fragilità interiori.

Per questo motivo, sempre più club e federazioni stanno investendo in programmi di educazione finanziaria e accompagnamento post-carriera. Il calcio può dare tanto, ma senza consapevolezza e strumenti adeguati, può anche lasciare vuoti difficili da colmare.

Il paradiso che può diventare un incubo

Keita Baldé, oggi al Monza, ha raccontato la sua esperienza a Montecarlo, dove ha vissuto durante le stagioni al Monaco tra il 2017 e il 2020. Intervistato nel podcast El After de Post United, ha descritto la città come un luogo surreale, dove il lusso è talmente presente da risultare quasi destabilizzante: «Vivere lì è una follia. Una cosa è andarci nel weekend, un’altra è viverci».

Ma il vero ostacolo per chi non ha una grande maturità, secondo l’attaccante, è il costo della vita. In particolare, ha sottolineato quanto gli affitti siano proibitivi anche per uno sportivo di alto livello.

Keita
Keita – fonte lapresse – ilovepalermocalcio

Un’altra realtà

Nel Principato, racconta Keita, l’affitto di una casa può arrivare a cifre esorbitanti: «Ci sono case che costano anche 50mila euro al mese», ha spiegato. E non è solo l’alloggio a pesare: «Un caffè può costare 20 euro, e per noleggiare un’auto servono migliaia di euro al mese». Una realtà fuori dalla portata anche di molti calciatori, che rischiano di trovarsi impreparati a gestire un tenore di vita così alto. È un mondo in cui, senza equilibrio e consapevolezza, si rischia di perdersi rapidamente.

Nonostante tutto, Keita non rinnega quell’esperienza. A Monaco ha conosciuto persone influenti, ha appreso le basi della finanza e sviluppato una mentalità imprenditoriale che oggi considera fondamentale.