“Non hanno pagato gli stipendi dei calciatori”: SQUALIFICATI DAL PROSSIMO CAMPIONATO | È finita in tragedia

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Bisogna essere in regola sotto il punto di vista finanziario se si vuole partecipare ai campionati.
Il mancato pagamento degli stipendi ai calciatori comporta sanzioni significative per i club inadempienti. Secondo le Norme Organizzative Interne Federali (NOIF), le società devono rispettare precise scadenze per il versamento degli emolumenti, delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali. Il mancato rispetto di queste scadenze può portare a penalizzazioni in classifica, con la sottrazione di almeno 2 punti per ogni violazione accertata.
Le sanzioni non si limitano alla penalizzazione in classifica. In caso di inadempienze persistenti, i club rischiano l’esclusione dal campionato di competenza. Ad esempio, il mancato pagamento degli stipendi relativi al secondo trimestre (ottobre-dicembre) e delle mensilità precedenti, se non saldato entro il 16 febbraio, può comportare l’esclusione dal campionato. Queste misure mirano a garantire la sostenibilità finanziaria delle società e la tutela dei diritti dei calciatori.
Anche nel calcio dilettantistico, il mancato pagamento dei compensi pattuiti può avere conseguenze gravi. I calciatori possono agire legalmente per ottenere quanto dovuto, rivolgendosi alla Giustizia Sportiva o alla Giustizia Ordinaria. Inoltre, la mancata ottemperanza alle decisioni degli organi di giustizia sportiva può comportare penalizzazioni in classifica per le società responsabili.
Episodi recenti evidenziano l’applicazione di queste sanzioni. Il Brescia, ad esempio, è stato penalizzato con 8 punti in classifica per irregolarità nei pagamenti degli stipendi e dei contributi, con conseguente retrocessione in Serie C. Questi casi sottolineano l’importanza per i club di mantenere una gestione finanziaria responsabile e di rispettare gli obblighi contrattuali verso i propri tesserati.
A rischio squalifica: debiti milionari
Gli Abia Warriors, qualificati alla CAF Confederation Cup 2025/26, rischiano l’esclusione dal torneo per gravi inadempienze finanziarie. Il club di Umuahia non ha saldato debiti superiori a 15 milioni di Naira nei confronti di ex calciatori, ignorando la sentenza del Comitato per l’Arbitraggio della Federazione Nigeriana di Calcio (NFF) emessa a maggio 2024. I pagamenti destinati a Imoh Azuibuike, Julius Obinna, Ikedinachi Nwakanma e Alegbe Victor non sono stati rispettati entro i 45 giorni previsti, e a oltre un anno di distanza resta ancora da versare più della metà delle somme dovute.
La situazione è peggiorata con una nuova sentenza dell’aprile 2025, che impone al club ulteriori esborsi: 5 milioni di Naira a Aloma Idris e 6 milioni a Igweuzo Nnamdi per la risoluzione illegittima dei contratti. La scadenza è fissata per il 2 giugno, mentre il termine ultimo per ottenere la licenza CAF è il 30 giugno. Il mancato rispetto potrebbe costare caro, con la squalifica automatica dalla competizione continentale.

Sogno continentale in pericolo
Gli Abia Warriors hanno conquistato la storica qualificazione alla CAF Confederation Cup grazie al terzo posto nella Nigerian Professional Football League 2024/25. Un traguardo prestigioso, frutto di una stagione da 60 punti, 43 gol segnati e guidata dall’allenatore Imama Amapakabo.
Tuttavia, le irregolarità gestionali rischiano di rovinare tutto. Il sogno dei tifosi potrebbe infrangersi sotto il peso delle violazioni contrattuali, gettando ombre su un momento che avrebbe dovuto essere di festa e orgoglio per l’intera comunità di Umuahia.