PALERMO

Carrozzieri: «A Palermo un’annata straordinaria. Ho sbagliato ma mi sono rialzato da solo»

Difensore roccioso, carattere sanguigno e cuore abruzzese. Moris Carrozzieri, ex Sampdoria, Atalanta, Palermo e Lecce, non è mai stato uno che le parole le manda a dire. Nella lunga intervista concessa a Fanpage.it, l’ex centrale ripercorre il suo percorso calcistico e umano, tra sogni realizzati e cadute dolorose, fino alla voglia di trasmettere ai giovani il valore della fatica e dell’onestà.

«Il calcio non l’ho mai mollato del tutto – racconta a Fanpage.it –. Seguo alcuni ragazzi e ho anche delle attività mie: locali, ristoranti. Ma il pallone resta una parte di me».

L’inizio è quello tipico di tanti ragazzi di provincia: «A cinque anni ero già nella scuola calcio di Giulianova. Da lì mi ha notato l’Atalanta e da quel momento è cominciato tutto».
Poi la scalata: Sampdoria, Atalanta, fino all’approdo a Palermo, che Carrozzieri ricorda come una delle tappe più felici.
«A Palermo ho vissuto un’annata straordinaria – spiega a Fanpage.it –. Un gruppo unito, una piazza calda, una città meravigliosa. Mi sentivo a casa. Peccato solo per quell’incidente di percorso…».

Il riferimento è alla squalifica per doping che nel 2009 segnò la sua carriera. «È stato un periodo durissimo, ma mi ha fatto capire chi avevo davvero accanto. Quando fai comodo, hai la fila dietro. Quando cadi, resti solo. Ho sbagliato, ho pagato e mi sono rialzato da solo, con la mia famiglia vicino e con l’aiuto del presidente Zamparini. Mi ha dato fiducia quando tutti si voltavano dall’altra parte».

Durante l’intervista, Fanpage.it sottolinea anche l’autocritica di un uomo che non cerca scuse: «Ho danneggiato solo me stesso, ma sono stato punito più di chi truccava le partite o tradiva i tifosi. Ho pagato per l’immagine, ma non mi sono mai arreso».

Carrozzieri ripercorre anche gli anni delle grandi occasioni mancate: «Ero stato vicinissimo alla Juventus, avevo firmato prima che scoppiasse Calciopoli, e anche con il Milan era tutto fatto dopo una tournée in Cina. Ma nel calcio ci sta: ti fanno fuori anche per motivi che non c’entrano col campo».

E non manca uno sguardo critico al calcio moderno, come racconta ancora a Fanpage.it: «Oggi manca la fame. Vedi ragazzi in Serie D che scendono dal pullman con cuffie e beauty come se avessero vinto il Mondiale. Ai miei tempi tornavi a casa pieno di fango, non con le scarpe da 300 euro. Ora è tutto comodo, tutto pronto».

Sulla sua nuova vita, Carrozzieri conclude con parole che raccontano maturità e riconciliazione:
«Oggi sono uno che ha sbagliato, ma che non si è mai arreso. Voglio restare nel calcio per dare ai giovani quello che io non ho avuto: qualcuno che dica la verità, senza filtri»

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Redazione Ilovepalermocalcio