SERIE A

Monica Bertini: «La tv è stata la mia babysitter. Ora vivo il mio sogno da giornalista sportiva»

«La tv è stata la mia babysitter quando i miei lavoravano, mi ha catturata. In seconda media scrissi in un tema che volevo diventare giornalista sportiva in televisione». Con queste parole Monica Bertini ha raccontato alla Gazzetta dello Sport come sia nato il sogno che oggi è diventato realtà.

Sportiva prima ancora che giornalista, ha praticato ginnastica artistica e atletica. «Ero starter nella staffetta a ostacoli, bravina a livello regionale, niente di più. Alla fine, però, nella mia vita ha sempre dominato il calcio».

Le donne nel giornalismo sportivo

Oggi è una delle giornaliste più seguite del panorama televisivo. Ma Bertini non dimentica gli inizi: «Quando ho cominciato io non c’erano tante donne nelle trasmissioni sportive. Credo che la presenza femminile debba aumentare, ma non per obbligo. Bisogna premiare il merito, altrimenti si rischiano forzature che non fanno bene».

La bellezza e le competenze

La giornalista non nega che il suo aspetto l’abbia aiutata: «Forse sì, con un volto più anonimo avrei fatto più fatica a lasciare il segno all’inizio. Non sono ipocrita, ma poi le competenze emergono. Ho condotto anche una trasmissione su uno sgabello: sapevo che avrei rischiato di essere più guardata che ascoltata, ma ero certa che alla fine i miei contenuti avrebbero contato più delle mie gambe».

I commenti dal mondo del calcio e l’ex marito

Non sono mancati commenti inopportuni. «Li ho sempre presi con leggerezza, ma sì, sono arrivati anche da calciatori». Proprio con un calciatore, Giovanni La Camera, Bertini era stata sposata: «Eravamo giovani, ci siamo sempre supportati, ma ci siamo accorti di essere più amici che marito e moglie. Ora Giovanni ha una splendida famiglia e sono felice per lui».
Monica racconta anche di avere ritrovato la serenità sentimentale: «La vita mi ha dato una seconda possibilità e ora sono con una persona che mi ha migliorato tanto, facendomi vedere un nuovo arcobaleno dopo la tempesta».

L’incubo dei fotomontaggi

Un capitolo doloroso riguarda i fotomontaggi osceni diffusi sul web. «Tutto è iniziato l’anno scorso con immagini false di me in manette, con un occhio nero, accompagnate da titoli come “Monica Bertini arrestata” o “Ecco come è diventata ricca”. Pensavo fosse chiaro che fossero fake, ma ho denunciato tutto alla polizia postale».
La situazione è poi peggiorata: «Sono arrivati fotomontaggi molto espliciti con la mia faccia su corpi nudi. Mi sono spaventata e arrabbiata, ho portato tutto agli avvocati e l’indagine ha individuato quel sito orribile. Ho deciso di espormi quando me l’hanno consigliato le forze dell’ordine, per dare coraggio ad altre donne che si sentivano sporche o avevano paura di denunciare. Non è mai troppo tardi».

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Redazione Ilovepalermocalcio