Durante la conferenza stampa al Teatro Politeama per la presentazione della mostra fotografica dedicata ai 125 anni del Palermo, il presidente Dario Mirri ha pronunciato un discorso emozionato e ricco di significato, tracciando un bilancio del percorso compiuto dal club e una visione chiara per il futuro.
«Grazie a tutti i presenti. È un’emozione e un onore poter rappresentare il Palermo – ha esordito Mirri –. Noi palermitani vogliamo subito tutto, vogliamo l’attico senza costruire le fondamenta. Ma oggi, come già ad agosto con il Trofeo, abbiamo l’ennesima dimostrazione che Palermo, per la prima volta nella sua storia, sta costruendo proprio quelle fondamenta».
Il presidente ha sottolineato come la realizzazione del centro sportivo di Torretta rappresenti una svolta epocale: «Da quando cinque anni fa abbiamo comprato il terreno, la prima cosa che il City Group ha fatto è stata costruire il centro sportivo. In 120 anni non lo avevamo mai avuto. Oggi è l’ennesima conferma di ciò che siamo e di ciò che vogliamo diventare. La storia serve per imparare, ma bisogna guardare avanti».
Riflettendo sul futuro, Mirri ha indicato nel nuovo stadio il prossimo grande obiettivo: «Sarà il secondo gradino, un gradino altissimo. Non basta la collaborazione con il Comune, anche se il commissariamento aiuterà: servono le risorse, perché lo stadio nuovo dovrà essere per sempre».
Come riporta la cronaca dell’evento, il presidente ha voluto poi ricordare quanto il Palermo di oggi rappresenti una realtà solida e in crescita: «Forse noi tifosi non ci rendiamo conto di tutto quello che abbiamo. Dobbiamo capire la differenza guardando gli altri. La cronaca recente racconta di società in difficoltà: anche noi le abbiamo avute in passato, quando c’era chi non presentava le fideiussioni. Ma tutto questo oggi appartiene al passato».
Con un tocco di emozione personale, Mirri ha concluso ricordando le figure che hanno fatto la storia del club: «Ognuno di noi ha un ricordo legato al Palermo, anche a chi non c’è più. Io penso a mio zio Renzo Barbera, simbolo di una passione che dura nel tempo. Questo 125° anniversario è la festa dei tifosi, la festa di qualcosa che durerà per sempre e che appartiene a tutti noi».