“Mi è arrivata la chiamata della Nazionale”: l’italo-brasiliano convocato in azzurro | Il 49° della storia

Italia/ fonte Lapresse- ilovepalermocalcio.com
Convocazione inattesa da parte della nazionale azzurra per il calciatore italo-brasiliano: la confessione sul suo sogno che si è avverato all’improvviso.
Da sempre la nazionale azzurra nel corso della sua storia ha fatto affidamento su alcuni calciatori oriundi.
Da Sivori a Camoranesi, passando per i vari Amauri, Ledesma, Thiago Motta e l’attuale Retegui.
Un altro giocatore italo-brasiliano però di recente ha raccontato di quando gli è arrivata la chiamata italiana all’improvviso.
Il calciatore lo ha detto ai microfoni: convocato dal ct
Durante la sciagurata eliminazione ai playoff per il Mondiale contro la Macedonia, la nazionale, che presentava seri problemi nel reparto offensivo, ha provato a sfruttare qualsiasi opportunità. E il ct Roberto Mancini decise dunque di puntare su Joao Pedro, che stava facendo benissimo al Cagliari. Ed è stato proprio lo stesso calciatore nelle scorse ore, in un’intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, a raccontare le emozioni e le sensazioni di quella chiamata inattesa.
”Dal 2017 io ho la cittadinanza ma non mi aspettavo la convocazione. Pochi giorni prima il ds del Cagliari Capozucca mi ha detto: ‘L’Italia mi ha chiesto di te’. Io ero a prendere il caffè con i magazzinieri e non capivo: ‘Ma per cosa?’ ‘Per convocarti’. Gli ho risposto: ‘Dai, non scherzare’. Stavo per andarmene, ma mi fa: ‘Sono serio’. Poi è arrivata davvero la chiamata“.

I dubbi sulla sua chiamata
Joao Pedro poi non ha nascosto i suoi dubbi su quella convocazione. ”Non era una cosa che mi passava per la testa. Trascorrevo il tempo a chiedermi: ‘Merito di essere qui?’ Quella cosa mi ha bloccato. Non penso al fatto che avrei dovuto o potuto giocare di più. Sono entrato ancora sullo 0-0, eravamo a Palermo, speravo di segnare: sarebbe stata la ciliegina sulla torta”.
Poi il racconto sui momenti successivi all’eliminazione. ”Quando quella palla è entrata, si è spento tutto. Buio totale. In spogliatoio c’è stato di tutto: chi ha passato la sera con la testa abbassata, chi piangeva, chi non ci credeva. Ma quella sera si è pagato ciò che era successo prima: c’era la paura di restare fuori ancora, sentivi il peso di 4 anni prima. Io ho avuto una mezza palla per fare goal. Credevo di riuscirci. Avrebbe cambiato la nostra storia in quel momento e la mia carriera al 100%”.