Pasquale Marino conosce bene due dei volti nuovi del Palermo. Gyasi e Augello, oggi tra i protagonisti del mercato rosanero, furono infatti allenati dal tecnico marsalese nella stagione 2018/19 allo Spezia, in Serie B. In un’intervista rilasciata a Salvatore Orifici per il Giornale di Sicilia, Marino ha raccontato la crescita e le qualità dei due giocatori, elogiando le scelte della dirigenza siciliana.
«Quando arrivai allo Spezia – ricorda Marino – Augello non era considerato un titolare. La stagione precedente aveva giocato poco e la società acquistò Crivello nel suo ruolo. Ma io fin dall’inizio gli diedi fiducia e lui dimostrò di avere caratteristiche importanti per la categoria». In quel contesto, Marino lo utilizzava da terzino sinistro in una difesa a quattro, ma ne intuì subito le potenzialità offensive: «Ha giocato poi anche da quinto a sinistra sia alla Samp che al Cagliari. Sulla fascia è una sicurezza. Il Palermo ha preso un ottimo giocatore».
Su Gyasi, Marino ha ricordato l’inizio difficile ma poi la consacrazione: «Era in prova allo Spezia, ma bastarono pochi giorni per capire che potevamo contare su di lui. Giocò 34 partite, segnando 3 gol e servendo 5 assist. È un ragazzo intelligente, che si adatta, che si sacrifica. Con me giocava da esterno alto, ma sapeva dare una mano anche dietro: l’ho impiegato sia da quinto che da esterno di centrocampo». E a Empoli ha confermato la sua duttilità anche in una mediana a 4 o a 5.
Il tecnico siciliano ha speso parole importanti anche per Antonio Palumbo, altro rinforzo rosanero: «È un giocatore imprevedibile, può fare la mezzala o il trequartista. A Modena ha fatto molto bene, ha segnato tanto e servito assist. È un altro acquisto importante per una squadra che vuole fare bene».
E sulle ambizioni del Palermo, Marino è netto: «Potrebbe essere l’anno giusto per la Serie A. Dipenderà da come si attrezzeranno le altre, ma i rosanero partono un pelino avanti solo per aver scelto Inzaghi. È un allenatore vincente, conosce la categoria e sa come affrontarla. A Salerno i suoi ex collaboratori conservano un ricordo splendido, segno anche del suo valore umano».
Infine, parlando del proprio futuro, Marino si è detto amareggiato per come si è chiusa l’esperienza a Salerno: «Il playout lungo con la Samp mi ha penalizzato. Alcune squadre interessate hanno fatto altre scelte nell’attesa. Dispiace, perché con la Salernitana avevo fatto 2 punti a partita, risollevando una squadra depressa. Ora attendo nuove opportunità».