PALERMO

Maresca, da regista del Palermo ad allenatore campione del mondo Iachini e Sorrentino lo raccontano: «Era nato per guidare, oggi raccoglie i frutti del suo lavoro»

«Enzo, devi studiare per diventare allenatore». Il consiglio, che oggi suona profetico, glielo diede Manuel Pellegrini ai tempi del Malaga. A distanza di anni, Maresca è diventato campione del Mondo con il Chelsea, e chi lo ha conosciuto a Palermo non si stupisce. Come ricorda Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, già nello spogliatoio rosanero c’era chi lo definiva «un allenatore in campo».

Maresca ha legato il suo nome a una delle pagine più significative della storia recente del Palermo: la promozione in Serie A del 2014, l’ultima finora, e la salvezza nel 2016 in un campionato segnato da nove cambi tecnici. Arrivato a gennaio per rinforzare la rosa guidata da Iachini, fu subito determinante.

«Avevo parlato di lui a Zamparini e Perinetti – racconta Iachini –. Mi serviva un regista esperto e in una squadra con tanti giovani era perfetto. Era sempre attento alla tattica, ci ha aiutato a vincere la B con record e a fare bene anche in A».

Come sottolinea ancora Tripi su la Repubblica Palermo, il rapporto tra i due non si è mai interrotto. «Siamo rimasti in contatto – dice Iachini –. Sono andato a trovarlo al City e oggi al Chelsea lavora con lui anche Vitiello, che era con noi a Palermo. Mi fa piacere vedere tanti ex giocatori come Enzo, Italiano e Gilardino continuare a cercarmi per un consiglio. È bello sapere che qualcosa è rimasto del lavoro fatto insieme».

Nel trionfo del Chelsea contro il PSG, Iachini ha riconosciuto il segno tattico di Maresca. «È stato bravo. Il PSG attaccava in massa, ma lui ha stretto Cucurella come terzo centrale e abbassato Neto per formare una linea a cinque. Ha concesso pochissimo a una squadra che segna a tutti».

Il percorso di Maresca da allenatore non è stato lineare. Alla prima esperienza ad Ascoli, formalmente da vice perché senza patentino, lasciò dopo quattro sconfitte. Quel patentino lo avrebbe ottenuto in seguito con una tesi sulle analogie tra calcio e scacchi. A Parma, in Serie B, fu esonerato dopo 13 partite.

Ma la passione era evidente, come conferma Sorrentino, capitano del Palermo in quegli anni: «Enzo si registrava tutte le partite dei campionati esteri e le guardava nei momenti liberi. Dietro il successo di oggi c’è uno studio maniacale. Contro il PSG non c’è stata storia. Sono felice per lui e per Vitiello».

Tripi su la Repubblica Palermo ricorda anche l’episodio simbolico che chiuse il ciclo di Maresca in rosanero. Nella travagliata stagione 2015-2016, fu prima messo fuori rosa da Zamparini, poi reintegrato proprio da Ballardini. E all’ultima giornata, fu suo il gol decisivo contro il Verona per la salvezza.

«Quel carattere lo vedo ancora oggi – racconta Sorrentino –. Dopo tutto quello che aveva passato, ebbe la forza per essere decisivo. Lì ho capito che era nato per stare ad alti livelli. E adesso lo sta dimostrando».

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Redazione Ilovepalermocalcio