Luppino, chi è il «signor nessuno» che guidava l’auto di Matteo Messina Denaro. Non parla dal momento dell’arresto

Si continua a parlare dell’arresto di Matteo Messina Denaro su tutti i media e soprattutto sui principali quotidiani nazionali.

L’edizione online de “Il Messaggero” per esempio, si sofferma sull’identità dell’autista del boss.  È l’insospettabile che ci si aspetta di trovare al fianco di un super latitante degno di tale fama. La figura di Giovanni Luppino, 59 anni, titolare di una piccola impresa agricola, riporta la narrazione dell’arresto di Messina Denaro nell’alveo della regole di chi scappa e non vuole dare nell’occhio. «Un signor nessuno», lo ha definito il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia. Eppure Luppino assolveva un compito delicatissimo: accompagnare il latitante fino a Palermo alla clinica La Maddalena.

Né l’autista della Fiat Bravo, né il passeggero illustre si aspettavano di finire in trappola. Quando i carabinieri del Gis lo hanno circondato, Luppino ha tentato di scappare. Non c’era via di fuga: la struttura sanitaria nel rione San Lorenzo era stata circondata. Il suo cognome ha dato vita a inevitabili collegamenti. La mente e la cronaca riportavano innanzitutto al boss detenuto Francesco Luppino, uno dei più fidati uomini di Matteo Messina Denaro. Talmente fidato da avergli assegnato il delicato compito di essere il suo ambasciatore nei vertici che contavano. Ad esempio lo spedì all’incontro con i boss Lo Piccolo di Palermo. Era il giorno in cui, nel 2009, finiva la latitanza di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, padre e figlio. Luppino vide gli elicotteri in volo e fece marcia indietro. Qualcuno sussurra che in macchina, seduto al suo fianco in una Fiat Panda, ci fosse proprio Messina Denaro.

Nessuna parentela con Jonn Luppino, imprenditore delle scommesse che finanziava la famiglia di Rosario Allegra, cognato di Messina Denaro. Il giorno che lo arrestarono gli trovarono dei lingotti d’oro nella sua casa a due passi da Campobello di Mazara, dove è stato scoperto il covo del boss. Giovanni Luppino è stato arrestato per procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso. All’inizio si spaccava la schiena nelle campagne trapanesi. Dopo anni passati a coltivare la terra si è messo in proprio avviando una piccola impresa che vende olive Nocellara del Belìce, un prodotto che identifica il territorio. Le ammassa in un magazzino e le rivende ad altri produttori, molti dei quali non siciliani. Adesso il «signor nessuno», che dal momento dell’arresto si è chiuso in un silenzio totale, attende che il giudice per le indagini preliminari decida sulla convalida del fermo. Era l’autista di Messina Denaro e forse non solo.

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Redazione Ilovepalermocalcio