“Lo Stato mi dà 180€ a settimana per vivere”: la Champions League, la Nazionale e poi… ha bruciato ogni singolo euro | Vive grazie al reddito di cittadinanza

Palla Champions League (LaPresse) Ilovepalermocalcio
Per molti ex calciatori il passaggio dalle stelle alle cosiddette stalle non è così raro: l’ex punta sopravvive grazie allo stato.
Molti ex calciatori, dopo aver vissuto nel lusso durante la carriera, si sono trovati a dover reinventarsi a causa di problemi economici. Una statistica allarmante rivela che il 60% dei calciatori professionisti è a rischio povertà entro cinque anni dal ritiro.
Un esempio emblematico è quello di Andreas Brehme, campione del mondo nel 1990 con la Germania e protagonista nell’Inter di Trapattoni. Dopo la fine della carriera, ha accumulato debiti con il fisco e un’ipoteca sulla casa, costringendolo a lavorare come addetto alle pulizie per arrivare a fine mese.
Un altro caso noto ma con motivazioni diverse è quello di Paul Gascoigne, che ha lottato con problemi di alcolismo e psichici. Merita una citazione anche George Best, che ha dissipato la sua fortuna in eccessi vari. È celebre la sua frase “Ho speso tutti i soldi in gioco, alcol e donne, il resto li ho sperperati”.
Problemi economici anche per l’ex bomber nerazzurro Ivan Zamorano, famoso per la sua maglia 1+8. L’attaccante cileno, dopo il ritiro dal calcio, ha avviato alcune attività imprenditoriali che non si sono rivelate redditizie. La situazione debitoria era talmente pesante, soprattutto col fisco cileno, tanto da paventarsi la possibilità di alcuni pignoramenti.
I calciatori non erano ricchi
Negli anni ’80 e ’90, gli stipendi dei calciatori, pur essendo significativi per l’epoca, erano notevolmente inferiori rispetto agli standard attuali. Gli ingaggi annuali dei giocatori di punta si attestavano su cifre che oggi appaiono modeste se paragonate ai contratti multimilionari dei top player.
Oggi, il panorama è radicalmente cambiato. L’esplosione dei diritti televisivi, l’aumento esponenziale del fatturato dei club grazie al marketing e agli sponsor, hanno portato a un’impennata vertiginosa degli stipendi. I calciatori di élite percepiscono decine di milioni di euro all’anno, con alcuni che superano i cento milioni includendo le varie sponsorizzazioni.

La triste parabola di Cadete
Jorge Cadete è stato un attaccante portoghese, ma nato nell’attuale Mozambico, di talento e noto per la sua carriera con lo Sporting Lisbona, il Celtic, con cui ha anche giocato la Champions League, e la nazionale portoghese. Dopo il ritiro nel 2005, ha vissuto un rapido declino finanziario. Investimenti sbagliati, matrimoni falliti e una serie di attività imprenditoriali non riuscite lo hanno portato a perdere tutto ciò che aveva guadagnato.
Attualmente il 57enne Cadete vive a Lisbona con i suoi genitori e percepisce un sussidio statale di circa 180 euro a settimana. Nonostante le difficoltà, ha cercato di reinventarsi lavorando in vari settori, tra cui la vendita di macchinette per il caffè e come Pr per alcuni locali notturni.