PALERMO

João Pedro: «A Palermo tutto è cominciato, ma quella notte fu buio totale»

Una vita in Sardegna, un passaggio breve ma intenso in Sicilia. João Pedro, oggi all’Hull City in Championship, ha parlato a Cronache di Spogliatoio della sua carriera, del suo amore per l’Italia e del legame speciale con Palermo, città che ha rappresentato il suo primo approdo nel nostro calcio. Lo ha fatto ripercorrendo anche uno dei momenti più dolorosi della Nazionale: la sconfitta per 0-1 contro la Macedonia del Nord, giocata proprio al “Renzo Barbera”.

«Quando eravamo ancora a Coverciano, uno dei compagni mi si avvicina: “Allenati forte perché potresti giocare tu”. Poi ho pensato che si sarebbe giocato a Palermo. Mi dicevo: “Non è possibile: mi convocano, giochiamo lì. Manca solo la ciliegina sulla torta”. È una cosa che mi ha caricato molto: fuori dallo stadio, i tifosi avevano fatto una festa pazzesca così come per tutta la durata del match. Alla fine, entro all’89’ ancora sullo 0-0. C’era molta tensione, la percepivamo tutti. Quando è entrato quel pallone… buio totale».

Una sconfitta che ha segnato profondamente João, e che ha assunto un significato ancora più personale:
«Quella sera a Palermo si è pagato tutto ciò che era successo prima: c’era la paura di rimanere fuori di nuovo. Sentivi il peso di ciò che era accaduto 4 anni prima. E la squadra non è riuscita a performare in quel momento: per me e per tutti gli italiani è stata una bastonata bella pesante».

Intervistato da Cronache di Spogliatoio, João Pedro è tornato con la memoria anche alla sua prima esperienza in Italia, proprio con la maglia rosanero:
«Quel Palermo era davvero molto forte: c’erano Pastore, Miccoli, Maccarone, Iličić, Balzaretti, Bovo, Sirigu. Ero molto infastidito dal fatto di avere poche chances: mi allenavo bene, eppure non giocavo. Faceva parte del processo di crescita, poi col tempo l’ho capito».

E ancora, sul suo attaccamento a quella città che lo ha accolto da giovanissimo:
«In vacanza a Palermo, sono andato alla scuola calcio di mio figlio e ho iniziato a dare alcuni consigli all’U16. Mi piace vedere ragazzi che danno tutto pur di arrivare fra i professionisti».

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Redazione Ilovepalermocalcio