Filippo Inzaghi non cerca alibi, ma chiede unità e serenità. Nella conferenza stampa di ieri, il tecnico del Palermo ha lanciato un messaggio chiaro alla squadra e all’ambiente, ribadendo fiducia nel gruppo e ringraziando il pubblico per il sostegno mostrato nonostante le ultime due sconfitte. Come riporta Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, l’allenatore ha parlato di “ripartenza” e di “crescita collettiva” alla vigilia della gara con il Pescara.
«A fine partita eravamo tutti dispiaciuti, ma sentire gli applausi dello stadio sullo 0-3 è stato molto bello – ha detto Inzaghi –. La gente è intelligente e capisce il momento. Non mi era mai capitato e voglio ringraziare i tifosi per questo. Dobbiamo essere all’altezza della nostra gente e della nostra società. Lo siamo stati per otto partite, ora serve lavorare ancora molto per tornare al nostro livello».
Come sottolinea Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, Inzaghi ha commentato anche il comunicato della curva, che in settimana aveva ribadito fiducia e vicinanza alla squadra: «È bello vedere tanto affetto. Questo dimostra quanto il Palermo sia amato. Dobbiamo ricambiare sostenendo il nostro sogno con impegno e umiltà».
Il tecnico non si è nascosto dietro le difficoltà: «Non mettiamo la testa sotto la sabbia. Una battuta d’arresto può capitare, ma da una sconfitta si esce rafforzati se si lavora bene. Queste due partite ci hanno ricordato che le corazzate non esistono. È stato un gioco degli altri farci credere qualcosa che non siamo. Ma possiamo diventare più forti col tempo e con il lavoro».
Come riportato da Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, Inzaghi ha poi chiarito un aspetto tecnico: «Quando saremo al completo, anche con il rientro di Gyasi, saremo ancora più competitivi. Non basta prendere un giocatore di Serie A o un allenatore che ha vinto in B per fare il salto. Dobbiamo crescere tutti, io per primo. Dobbiamo tornare a regalare ai nostri tifosi quello che meritano».
Sulle difficoltà nel pressing e nel rendimento difensivo, l’allenatore ha spiegato: «Chiedo tantissimo a questa squadra. Il nostro punto di forza è sempre stata l’aggressione a tutto campo. Dobbiamo tornare a pressare forte sulla palla. Prima avevamo preso 4 gol in 8 partite, ora 4 in 2: serve ritrovare la nostra identità».
Infine, Inzaghi ha annunciato possibili cambi di formazione per la sfida di oggi al “Barbera”, nel giorno delle celebrazioni per i 125 anni del club: «Farò quattro o cinque cambi, ma non stravolgerò la squadra. Tornerà Bani dal primo minuto, mentre per il resto deciderò dopo gli ultimi allenamenti».
Il tecnico ha chiuso con una riflessione di prospettiva, citata ancora da Valerio Tripi su la Repubblica Palermo: «Non sono soddisfatto quando perdo, non dormo la notte e sto male. Ma dobbiamo trasformare queste sconfitte in occasioni per imparare. Mancano ancora tante partite: il nostro sogno resta vivo, dobbiamo solo lavorare di più e restare sereni».