Nella sua lunga intervista per la Gazzetta dello Sport, Nicola Binda ha incontrato Cristian e Stiven Shpendi, i “gemelli del gol” cresciuti insieme e oggi divisi calcisticamente tra Cesena ed Empoli. Come scrive Nicola Binda, i due fratelli albanesi hanno timbrato entrambi su rigore nello stesso weekend: Stiven sabato con l’Empoli, Cristian domenica con il Cesena. Cinque reti ciascuno, a 22 anni, e un futuro che sembra destinato a correre in parallelo.
Nell’intervista pubblicata dalla Gazzetta dello Sport, i gemelli ripercorrono le loro origini: «Mamma è di Tirana, papà delle montagne del nord», racconta Cristian. «Nel 1997 sono arrivati in Italia per darci un futuro diverso» aggiunge Stiven. Un viaggio familiare che li porta da Acqualagna a Calcinelli, poi a Lucrezia. «Ad Ancona siamo solo nati» chiariscono.
Nicola Binda, nel corso dell’intervista, si sofferma anche sulla scelta dei nomi. «Cristian perché papà tifava Vieri, Stiven perché amava Steven Seagal» spiegano. L’attaccante è stato il primo a portarli in un campo da calcio: «Voleva che giocassimo come lui» dice Stiven. «A noi piaceva e ci è andata bene» aggiunge Cristian.
L’intervista della Gazzetta dello Sport tocca anche il lato più scomodo: il Daspo che colpì il padre per l’aggressione al portiere dell’Olbia. «Io ero negli spogliatoi a farmi curare» dice Cristian. «Papà voleva proteggerlo, ma ha capito subito l’errore» racconta Stiven.
Sul tema della Nazionale, Nicola Binda li incalza: «Siamo 60% albanesi e 40% italiani» scherza Stiven. Cristian, che ha già debuttato con l’Albania, aggiunge: «Credo sia giusto continuare lì».
Si passa ai modelli: Ronaldo e Zanetti per entrambi. Agli assistman: «A Cesena c’è Berti» dice Cristian. «A Empoli mi serve Ilie: al terzo assist gli faccio un regalo» replica Stiven.
Alla domanda classica su chi sia il più forte, Cristian risponde senza esitazioni: «Lui, un pizzico di più». Stiven smorza: «Andiamo a momenti, ora bene entrambi».
Un passaggio centrale dell’intervista di Nicola Binda riguarda la loro separazione calcistica. «Ho sofferto più io quando lui è andato a Empoli» dice Stiven. «Sono nato un minuto prima, gli farò sempre da riferimento» ribatte Cristian.
Poi il capitolo identità: «Siamo identici, a volte ci scambiavamo anche a scuola» ridono. «Facevo tutto io a Ragioneria» aggiunge Cristian.
Guardando avanti, i due non hanno dubbi. «In A ci vado col Cesena», dice Cristian. «Io ci torno con l’Empoli», rilancia Stiven. E sui playoff? «Magari ci ritroviamo lì» dice uno. «Meglio in finale: lì sì che la famiglia rischia…» chiude l’altro.