“Infortuni? Facevo finta: non giocavo e andavo a letto con le donne”: 0 presenze ma contratti con le squadre più forti | Ha rubato 10 anni di stipendi

Barella/ fonte Lapresse- ilovepalermocalcio.com
Una carriera basata sulla menzogna: contratti con le migliori squadre senza mai scendere in campo. Preferiva la bella vita e fingeva gli infortuni.
Il calcio, con la sua fama e le sue ricchezze, può talvolta rivelarsi un terreno scivoloso per giovani talenti. Molti calciatori promettenti hanno visto le proprie carriere deragliare per una serie di ragioni, spesso legate a scelte personali o a influenze esterne negative. Un fattore comune è la difficoltà nel gestire la fama e l’improvvisa ricchezza.
Questa spesso e volentieri, se appunto mal gestita, può spingere i giocatori a cadere in dipendenze da droga o alcool, che portano alla distruzione totale della carriera. Abbiamo visto tanti esempi del genere nel corso degli anni. Da Diego Armando Maradona ad Adriano, passando per tanti altri nomi importanti mai sbocciati in maniera definitiva.
La scelta che ha invece fatto questo ex giocatore è ben diversa, e se vogliamo ben studiata. Sebbene la sua carriera non è mai decollata e non verrà mai ricordato per ciò che ha fatto in campo, a fare scalpore è stato ciò che lo ha spinto a fingere infortuni per godersi la vita tra donne e nottate in discoteca. Vediamo di chi stiamo parlando.
Una carriera basata sulla menzogna
Diversi contratti con squadre importanti in Brasile e non solo, ma non è mai sceso in campo. Il motivo? Semplice, fingeva infortuni per non giocare e godersi la vita.
È questa la storia di Carlos Enrique Raposo, soprannominato El Kaiser per la sua somiglianza (solo estetica) con Franz Beckenbauer. Ed è stato proprio lui che durante un’intervista di qualche anno fa, riportata da fanpage, ha raccontato le sue bravate.

”Frequentavo locali notturni fino all’alba…”
”Ho sempre fatto finta di stare male e per il tipo di vita che conducevo non sarei mai stato in grado né di allenarmi né di andare in campo. I giocatori lo sapevano, ma erano tutti miei amici. I giornalisti, che pagavo per pubblicare reportage, mi lasciavano tranquillo”.
Così Raposo, che ha poi spiegato ciò che lo spingeva a truffare i suoi club. ”Il solo fatto di essere un calciatore era una calamita per molte donne. Ero un drogato di sesso, andavo a letto con almeno tre donne al giorno. Frequentavo i locali notturni fino all’alba, tutti i giorni… dal lunedì al lunedì”.