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Indagini su plusvalenze, blitz della Finanza nella sede dell’Inter. Le accuse

L’Inter finisce nel mirino della Procura di Milano per le plusvalenze realizzate nella compravendita di calciatori in un’inchiesta contro ignoti che ipotizza il reato di false comunicazioni sociali (cioè irregolarità nella rappresentazione del bilancio), cioè senza indagati, che inizialmente ha riguardato anche il Milan, nei cui confronti, però, non sono emerse ipotesi di irregolarità già subito dopo i primi accertamenti.

Dopo il caso Juventus
Dopo l’indagine avviata dalla Procura di Torino sulle plusvalenze della Juventus, i magistrati di Milano hanno messo sotto osservazione quelle dichiarate da Inter e Milan nei bilanci 2017/2028 e 2018/2019. Il 9 dicembre scorso le Fiamme Gialle della Guardia di Finanza hanno trasmesso un’informativa alla Procura di Milano evidenziando alcune criticità nei bilanci dell’Inter in relazione alle operazioni legate a una decina di calciatori non di primissimo livello e oggi, su ordine del sostituto procuratore Giovanni Polizzi, che ha aperto l’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, hanno bussato alla porta della sede dell’Inter e della Lega di Serie A per acquisire la documentazione su tutte le plusvalenze dichiarate nei due bilanci.

I valori sopravvalutati
L’ipotesi, ancora tutta da dimostrare, su cui lavorano gli investigatori è che il valore dei diritti pluriennali sulle prestazioni sportive dei calciatori venduti sia stato sopravvalutato rispetto al prezzo al quale gli stessi calciatori erano stati acquistati, con la conseguenza di incrementare notevolmente la voce ricavi e, di riflesso, ridimensionare quella delle perdite. In una delle due annualità, sottolinea un investigatore, avrebbe raggiunto il 10%, un livello che evidentemente è considerato allarmante. Come si legge nell’ordine di esibizione di atti notificato dalla Guardia di Finanza all’Inter e alla Lega nazionale professionisti, alla quale le società depositano i contratti dei calciatori, in questo modo si sarebbe realizzata una operazione di «Window dressing». Si sarebbero cioè alterati i bilanci dando una rappresentazione migliore delle condizioni della società al fine di «rispettare i parametri di fair play finanziario» richiesti dalla Uefa per l’iscrizione ai campionati di calcio. Tutto questo, però, dovrà superare la valutazione del pm Polizzi e dell’aggiunto Romanelli che dovranno accertare se siano stati commessi reati ed eventualmente da chi.

I movimenti di denaro
In Procura, infatti, si esorta alla cautela su una materia molto complessa in cui non esiste un criterio, per così dire, scientifico per stabilire quanto valga un calciatore, perché questo valore è legato sì ad elementi oggettivi, come la qualità generalmente riconosciuta dell’atleta, ma anche soggettivi, che dipendono da stato di forma del giocatore o dagli infortuni, o addirittura esterni, come l’impiego nelle competizioni deciso dagli allenatori. Tra la documentazione informatica e cartacea che è stata richiesta e già ottenuta — gli investigatori evidenziano l’atteggiamento estremamente collaborativo dall’Inter e della Lega — oltre ai bilanci e ai contrati, ci sono anche i movimenti bancari di denaro per perfezionare i passaggi e tutto ciò che riguarda le trattative, comprese quelle con i procuratori dei singoli giocatori.

Il fascicolo su Ramadani
Questo nuovo fascicolo di inchiesta si aggiunge a quello aperto dai magistrati milanesi nelle scorse settimane su una presunta frode fiscale addebitata al procuratore macedone Fali Abdilgafar Ramadani, uno dei maggiori agenti nel mondo del calcio, in relazione al mancato pagamento in Italia delle tasse sui profitti realizzati nella compravendita di calciatori e per la quale la Finanza ha acquisito una molti atti nelle sedi di undici società di calcio di serie A e B.

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Redazione Ilovepalermocalcio