“Il problema è serio, e lui fa fatica a risolverlo”: ammissione amarissima dell’ex allenatore, ora la verità viene a galla

Allenatore - ilovepalermocalcio
Non sempre l’allenatore riesce a trovare la giusta chiave con tutti ed in questo caso siamo di fronte a qualcosa di clamoroso.
Nel tennis, sport individuale per eccellenza, l’allenatore svolge un ruolo cruciale, spesso invisibile agli occhi del pubblico. Pur non potendo intervenire direttamente durante gli scambi – se non in determinati tornei o contesti – è lui a costruire il giocatore giorno dopo giorno, curandone tecnica, tattica e preparazione atletica. Ogni colpo, ogni scelta sul campo è il frutto di un lavoro condiviso fuori dal match.
La centralità dell’allenatore si manifesta anche nella gestione mentale dell’atleta. Nei momenti di crisi, di sconfitte o di pressione, è la figura che deve trasmettere equilibrio, fiducia e concentrazione. Un buon coach conosce il suo giocatore a fondo, sa quando spronarlo e quando proteggerlo, adattando l’approccio in base alla personalità e al momento della carriera.
Oltre all’aspetto emotivo, l’allenatore studia gli avversari, elabora strategie specifiche e analizza i dati raccolti per migliorare il rendimento del proprio tennista. È una figura multidisciplinare, spesso affiancata da altri professionisti, ma sempre al centro delle scelte decisive. Le sue intuizioni possono fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta.
Il rapporto tra giocatore e allenatore è fatto di fiducia profonda e comunicazione continua. È una relazione che richiede empatia e sintonia: quando questa si spezza, spesso si arriva a un cambio nello staff. Nel tennis moderno, dove ogni dettaglio conta, l’allenatore non è un semplice preparatore, ma un vero architetto della carriera del suo atleta.
Sinner cresce, nonostante tutto
Renzo Furlan, ex tennista azzurro ed ex allenatore di Jasmine Paolini, ha commentato il pomeriggio romano tra entusiasmo e preoccupazione. Sul successo di Jannik Sinner, ha elogiato la crescita costante dell’altoatesino, sottolineando la qualità della sua reazione dopo un passaggio a vuoto nel primo set contro Cerundolo. Il caldo ha complicato la prestazione, ma Sinner ha comunque chiuso con autorità. Furlan ha ricordato che Cerundolo è un avversario temibile, in grande forma, ma Sinner lo conosce bene e questo ha fatto la differenza.
Secondo Furlan, Jannik non è ancora al top, anche per via dei tre mesi di stop, ma sta tornando ai suoi livelli. Le condizioni climatiche influenzeranno il gioco, ma non il suo atteggiamento. Il mini-calo nel primo set non sarà stato accolto con entusiasmo dallo stesso Sinner, che ha voluto allenarsi subito dopo la partita sul Centrale per scaricare la tensione e migliorare le sensazioni.

Berrettini, occasione mancata a Roma
Sul fronte opposto, l’amaro ritiro di Matteo Berrettini contro Ruud ha lasciato Furlan visibilmente dispiaciuto. Il romano voleva fortemente giocare nel torneo di casa, davanti al proprio pubblico, e le sensazioni iniziali dopo il match con Fearnley erano positive. Tuttavia, qualcosa è andato storto.
Furlan ha escluso che il doppio giocato con il fratello possa aver inciso seriamente. Il problema, secondo lui, è più profondo e si ripresenta ciclicamente, lasciando Berrettini in una situazione difficile da gestire. Un rammarico grande, in una cornice che avrebbe meritato ben altro epilogo.