Lo stellone, la stella e la stellina. Così Pietro Oleotto su Il Messaggero Veneto riassume la vittoria dell’Udinese contro il Palermo che vale l’accesso agli ottavi di Coppa Italia contro la Juventus, in programma a dicembre a Torino. A fare la differenza al Bluenergy Stadium sono stati Nicolò Zaniolo, tornato protagonista con la maglia bianconera, e il giovane scozzese Lennon Miller, classe 2006, all’esordio da titolare e subito decisivo.
Il Palermo di Pippo Inzaghi, rivoluzionato da otto cambi rispetto al campionato, ha giocato un ottimo primo tempo senza però capitalizzare. Il Messaggero Veneto sottolinea come Giacomo Corona, 21 anni, figlio d’arte, abbia avuto almeno tre occasioni nitide tra piede e testa, ma la scarsa precisione ha impedito ai rosanero di passare avanti. La differenza, alla fine, l’ha fatta la qualità: al 40’ Zaniolo ha sbloccato la partita con un sinistro velenoso che ha sorpreso Joronen, mentre al 44’ Miller ha raddoppiato di testa raccogliendo la respinta del portiere su iniziativa di Piotrowski e Buksa.
Con il doppio vantaggio in tasca, Runjaic ha gestito la gara senza particolari affanni, pensando già al campionato. Come racconta ancora Pietro Oleotto su Il Messaggero Veneto, il tecnico tedesco ha effettuato cambi mirati, facendo rifiatare Zaniolo dopo 70 minuti e ricevendo dal pubblico un applauso convinto condito dal coro con il suo nome. L’ex Roma si candida così a essere la vera stella della stagione friulana.
Il Palermo ha provato a reagire nella ripresa, trovando però solo nel recupero la via del gol con Peda, bravo a sfruttare un errore di Solet e a insaccare di testa per il 2-1. Una rete che ha acceso i 200 tifosi siciliani presenti, ma troppo tardiva per riaprire il discorso qualificazione.
Sarà dunque l’Udinese a sfidare la Juventus agli ottavi. «Zaniolo ha mostrato le sue qualità e Miller ha dimostrato di avere un futuro luminoso», scrive Pietro Oleotto su Il Messaggero Veneto, sottolineando come il 3-5-2 bianconero, pur non brillante, abbia sfruttato al meglio le occasioni. Al Palermo resta l’orgoglio per una prestazione di spessore e la conferma di essere squadra vera anche contro un avversario di Serie A.