Un appuntamento guadagnato con il lavoro, i sacrifici e un percorso costruito nel tempo. Il Padova chiude il 2025 affrontando il Palermo al “Renzo Barbera”, in una sfida che rappresenta il punto più alto di un anno da incorniciare. A presentarla è Matteo Andreoletti, che alla vigilia ha parlato con orgoglio e lucidità. Come racconta Andrea Miola su Il Gazzettino di Padova, per i biancoscudati si tratta di un test prestigioso, ma non proibitivo.
«È una bella partita che ci siamo guadagnati con tanto lavoro – ha spiegato Andreoletti – e con anni di sacrifici. Andiamo a misurarci in questi contesti con grande carica, sapendo di avere anche noi le nostre carte». Parole che, come sottolinea ancora Andrea Miola sulle pagine de Il Gazzettino di Padova, arrivano al termine di una settimana anomala, vissuta tra festività e preparazione di una gara di alto profilo.
Il tecnico non nasconde le insidie: «La Serie B non fa prigionieri, bisogna stare sempre sul pezzo». Un concetto ribadito anche in riferimento all’ambiente del Barbera, dove sono attesi circa 30 mila spettatori e dove il gemellaggio tra le tifoserie garantirà un clima collaborativo. «Troveremo uno stadio bello e pieno, sarà una serata di sport che vogliamo vivere nel migliore dei modi», ha aggiunto Andreoletti, come riporta Il Gazzettino di Padova a firma di Andrea Miola.
Entrando nel merito della gara, l’allenatore del Padova riconosce il valore dei rosanero. «Parliamo di una grandissima squadra, che in casa viene da tre vittorie senza subire gol». Ma senza timori reverenziali: «Non deve essere una partita proibitiva, bensì un’occasione per mostrare le nostre qualità». L’approccio dovrà essere fatto di umiltà, capacità di soffrire e prontezza nel ripartire, elementi che secondo Andrea Miola su Il Gazzettino di Padova rappresentano l’identità della squadra.
Capitolo formazione: rientra Harder dopo la squalifica ed è ballottaggio aperto a centrocampo con Fusi, Crisetig e Varas. Andreoletti allarga il discorso anche a Baselli, Di Maggio e Silva, sottolineando la possibilità di scegliere in corsa. «Il dubbio principale è in mediana, negli altri reparti vorrei confermare l’ossatura che ci ha dato continuità».
Quanto agli obiettivi stagionali, il tecnico resta prudente nonostante l’entusiasmo generato dall’arrivo di Papu Gómez. «Il mio ruolo è fare il pompiere – ha spiegato sorridendo –. La salvezza resta l’obiettivo giusto, per budget, esperienza e percorso». Una linea chiara, ribadita anche in merito alle voci su un mercato invernale a costo zero: «Mi ha strappato un sorriso, vuol dire che nessuno parte».
Il Padova arriva così all’ultimo turno dell’anno con fiducia e realismo, pronto a misurarsi con il Palermo senza illusioni, ma con la consapevolezza di potersela giocare.