Il ciclone Palermo ha travolto il Pescara e lasciato dietro di sé giorni di tensione e riflessione. Come scrive Il Messaggero Abruzzo, la settimana che porta alla sfida interna con il Monza — ultimo impegno prima della sosta — si annuncia “pesante e complicata”, con la panchina di Vincenzo Vivarini sempre più a rischio.
I numeri, sottolinea il quotidiano, sono impietosi: una sola vittoria in undici partite, appena otto punti conquistati e ben ventitré gol subiti, nove dei quali solo nelle ultime due gare — quattro contro la Sampdoria e cinque contro il Palermo. «Un inizio di torneo da brividi», scrive Il Messaggero Abruzzo, che ha riportato alla mente l’ultima disastrosa stagione in Serie B, chiusa con tre cambi di allenatore e la retrocessione.
Il presidente Daniele Sebastiani, furioso dopo la disfatta del “Barbera”, ha puntato il dito sulla condizione atletica e sull’atteggiamento della squadra. «Non corre, deve lavorare di più», avrebbe detto, come riportato da Il Messaggero Abruzzo, evocando “nefaste assonanze” con quella sciagurata annata terminata tra le lacrime.
Vivarini, pur non esente da colpe, si trova ora al centro del ciclone. Come evidenzia Il Messaggero Abruzzo, il tecnico ha dovuto affrontare un’estate complessa, tra un ritiro difficile e un mercato chiuso all’ultimo minuto con una rosa assemblata in fretta, piena di lacune e giocatori in ritardo di condizione. Le attenuanti ci sono, ma la squadra non cresce: “Il processo di miglioramento — si legge — si è fermato al primo tempo di Modena”.
La pesante sconfitta di Palermo, scrive ancora Il Messaggero Abruzzo, ha messo a nudo anche la fragilità mentale del gruppo. Dopo un buon avvio e tre occasioni nei primi venti minuti, la squadra si è sciolta al secondo gol rosanero e “ha smesso di crederci”, lasciando spazio a un monologo del Palermo.
Domenica contro il Monza, allo stadio Adriatico, sarà una gara da dentro o fuori per tutti: per la classifica, per la fiducia e forse anche per la panchina di Vivarini.