“Ho venduto la mia casa, ora giro il mondo in camper”: il calcio gli ha rovinato la vita | Dopo 300 partite e 60 gol ha detto basta

Palla Serie A (LaPresse) Ilovepalermocalcio
Nuova vita per l’attaccante che ha fatto un pezzo di storia della Serie A segnando anche tanti gol. Cosa fa adesso.
Molti calciatori, una volta appesi gli scarpini al chiodo, intraprendono percorsi professionali completamente diversi, talvolta per passione, altre per necessità. Ovviamente la stragrande maggioranza prosegue nel mondo del calcio, o in ruoli attivi come tecnici, o dietro le quinte con ruoli dirigenziali.
Sulley Muntari, ex centrocampista di Udinese, Inter e Milan, dopo il ritiro ha seguito la sua passione per i motori. Ha aperto un’officina in Ghana e fondato la “4fkmotorsport” a Como, specializzata in tuning di auto di lusso. Dunque ancora nel mondo dello sport, ma lontano da quello del calcio.
Fabio Macellari, ex difensore di Cagliari e Inter, ha cambiato radicalmente vita diventando falegname. Dopo il ritiro, si è dedicato alla lavorazione del legno, allontanandosi completamente dal mondo del calcio. Daniel Agger, ex difensore del Liverpool, ha investito in due settori insoliti: è diventato tatuatore professionista e ha co-fondato un’azienda di reti fognarie in Danimarca, la KloAgger .
Tomas Brolin, ex attaccante del Parma, ha intrapreso la carriera di venditore di aspirapolveri. Dopo il ritiro, ha rappresentato un’azienda svedese specializzata in sistemi di aspirazione centralizzata. Queste storie testimoniano come, dopo il calcio, molti atleti scelgano strade completamente nuove, spesso lontane dai riflettori, seguendo passioni personali o affrontando nuove sfide lavorative.
Il Chievo di Delneri
Il Chievo di Luigi Delneri, nella stagione 2001-2002, scrisse una delle pagine più sorprendenti del calcio italiano. Alla sua prima partecipazione in Serie A, la squadra veronese, guidata da un 4-4-2 offensivo, si classificò al quinto posto, conquistando una storica qualificazione alla Coppa UEFA. Il gioco dinamico e coraggioso del Chievo, con esterni veloci e un centrocampo solido, mise in difficoltà molte big del campionato.
Tra i protagonisti di quella stagione spiccarono il portiere Cristiano Lupatelli, noto per indossare la maglia numero 10, e il capitano Lorenzo D’Anna, pilastro della difesa. A centrocampo, Eugenio Corini, con 9 gol e 9 assist, e Simone Perrotta, futuro campione del mondo, furono fondamentali. Sulle fasce, Luciano (all’epoca noto come Eriberto) e Christian Manfredini garantirono velocità e imprevedibilità. In attacco, la coppia formata da Massimo Marazzina, autore di 13 reti, e Bernardo Corradi, con 10 gol, con prima riserva Federico Cossato.

Il cambiamento totale di Cossato
Federico Cossato ha raccontato a “L’Arena”: “Dopo anni vissuti in un mondo che definirei falso, ho sentito il bisogno di cambiare. Ho venduto casa per viaggiare in camper, un desiderio che avevo da tempo. Questo viaggio mi sta insegnando che si può vivere con poco e che la vera felicità non dipende dai beni materiali”.
Poi ha aggiunto, riflettendo sulla società: “Viviamo in una società dove tutti vogliono sempre di più, ma ho scoperto che non serve. Durante il viaggio ho incontrato persone che vivono con pochissimo e riscoprono il vero valore della vita, come tornare bambini. La vera ricchezza è nella semplicità, nell’apprezzare le piccole cose. In questo viaggio non sono mai davvero solo, ho la mia compagna Bonnie che ha reso tutto più speciale”.