“Ho troppo dolore alla schiena”: fa mille punture per giocare una sola partita | SI RITIRA LA RIVALE DI JASMINE PAOLINI

Paolini

Paolini - fonte Instagram - ilovepalermocalcio

Vita facile per la campionessa italiana, l’avversaria si ritira.

Nel tennis, gli infortuni rappresentano una delle principali insidie per la carriera e il rendimento di un atleta. A differenza degli sport di squadra, un tennista non può contare su sostituzioni o rotazioni: è solo in campo, e ogni fastidio fisico può trasformarsi in un ostacolo insormontabile. Anche un semplice affaticamento muscolare può compromettere la precisione nei colpi, la rapidità negli spostamenti e la lucidità nelle scelte tattiche.

Molti giocatori, soprattutto nei tornei importanti, decidono comunque di scendere in campo anche in condizioni fisiche precarie. Il calendario fitto e l’importanza dei punti in palio per il ranking spingono spesso gli atleti a forzare i tempi di recupero. Questo comporta il rischio concreto di aggravare l’infortunio, con conseguenze anche a lungo termine sulla carriera.

La gestione del dolore e delle energie diventa quindi parte integrante della strategia. I tennisti imparano a convivere con piccoli traumi, cercando di adattare il loro gioco per sopperire alle limitazioni fisiche. Tuttavia, in partite di alto livello, anche un lieve calo può fare la differenza tra vittoria e sconfitta.

Per questo motivo, la preparazione atletica, la prevenzione e un team medico competente sono fondamentali per la longevità di un tennista. Chi riesce a preservare la propria integrità fisica può affrontare il circuito con continuità; chi invece è costretto a fermarsi spesso, fatica a mantenere la competitività e la posizione in classifica.

Un dolore cronico che ostacola la carriera

Paula Badosa ha rivelato quanto la sua schiena continui a condizionare profondamente la carriera. Dopo una brillante risalita nel 2024, con il successo a Washington e il rientro nella top ten grazie alla semifinale all’Australian Open, il dolore è tornato a farsi sentire. Ritiri a Merida e Miami, oltre alla rinuncia al torneo di casa a Madrid, hanno segnato nuovamente il suo cammino. Il problema è cronico e coinvolge ora un nervo, rendendo persino la vita quotidiana difficile.

Durante il periodo di stop forzato, Badosa ha provato due infiltrazioni: la prima inefficace, la seconda utile solo temporaneamente. La sua condizione le impediva persino di sedersi per guardare la TV. La sua determinazione, però, resta ferrea.

Paula Badosa
Paula Badosa – fonte Instagram – ilovepalermocalcio

Lotta mentale e consapevolezza del futuro

Oltre al dolore fisico, Badosa affronta anche il peso psicologico. Il dolore le toglie il sonno e ogni mattina è un’incognita sullo stato della schiena. La tennista ammette di sentirsi più vicina alla fine della carriera che all’inizio, ma non vuole arrendersi.

Pronta a continuare con le infiltrazioni pur di giocare, Badosa è consapevole che la sua carriera terminerà prima del previsto. Ha già deciso: si opererà il giorno dopo il ritiro. Fino ad allora, continuerà a lottare, sostenuta dal suo carattere indomito.