Nel giorno del Consiglio Federale, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha tracciato un primo bilancio sull’organizzazione di EURO 2032, che sarà co-ospitato da Italia e Turchia. La Federazione Italiana dovrà presentare entro ottobre 2026 la lista dei cinque stadi italiani che faranno parte del torneo, ma la situazione degli impianti resta complessa.
«Abbiamo intuito che per alcune città da noi indicate per ospitare EURO 2032 forse ci sarà qualche problema – ha spiegato Gravina – perché ci sono resistenze legate a situazioni ambientali, logistiche, territoriali e di disponibilità. Non tutti riescono a garantire il rispetto degli standard UEFA».
Il presidente ha poi citato due casi emblematici. Da un lato Firenze, dall’altro Palermo. «Sospiro di sollievo per Firenze – ha dichiarato – che ha completato il circuito di finanziamento, per cui siamo felici di dire che potrebbe essere una città che ha le caratteristiche per rientrare tra le candidate».
Poi, l’apertura nei confronti del capoluogo siciliano: «Per Palermo abbiamo avuto la netta sensazione della disponibilità della proprietà a voler fare qualcosa di particolarmente importante a livello di infrastrutture».
Gravina ha infine commentato l’introduzione del commissario per gli stadi, contenuto nel recente Decreto Sport: «Serve un giusto equilibrio che passa dalla sburocratizzazione – e ben venga il commissario – dalla sensibilizzazione sul territorio, e su questo stiamo lavorando noi, e dalla disponibilità delle proprietà a investire. Perché gli investimenti non dipendono dal commissario ma dalle proprietà».
Una dichiarazione che conferma l’interesse concreto della FIGC per Palermo, in attesa che la proprietà del club rosanero trasformi la disponibilità in progetti concreti in linea con i parametri UEFA.