La numero 5 sulle spalle non è una scelta casuale. A Palermo, quella maglia ha un peso specifico diverso, simbolo di leadership, qualità e appartenenza. Antonio Palumbo lo sa, e per rispetto ha voluto chiedere direttamente a Eugenio Corini il permesso di indossarla. Come riporta Roberto Parisi sul Giornale di Sicilia, il centrocampista rosanero ha raccontato tutto nella conferenza stampa tenutasi ieri in ritiro.
«Il cinque l’ho già avuto in passato – ha spiegato Palumbo – ero indeciso tra due numeri, poi mi hanno detto che qui ha un significato importante. Mi sono fatto mandare il numero di Corini, l’ho contattato e gli ho chiesto se fosse d’accordo. Mi ha risposto con grande entusiasmo, dicendosi felicissimo. A quel punto ho confermato la decisione», si legge nell’articolo di Parisi sul Giornale di Sicilia.
L’arrivo complicato, la voglia di Palermo
La sua avventura in rosanero è cominciata in salita, con una trattativa rallentata da alcuni intoppi burocratici e un arrivo posticipato in ritiro. «C’erano da sistemare alcune cose – ha ammesso Palumbo – per questo i tempi si sono allungati. Non vedevo l’ora di arrivare in una società così importante. Avendo finito la stagione il 13 maggio, sono rimasto fermo un po’ più del previsto e ho perso la migliore condizione. Tra una settimana o dieci giorni inizierò sicuramente a stare meglio».
Scelto da Inzaghi per aumentare la qualità sulla trequarti, il classe ’96 ha subito sposato il progetto Palermo: «La fiducia dell’allenatore mi responsabilizza. Un’opportunità del genere è impossibile da rifiutare. Non c’è stato bisogno di sentire nessuno: la scelta l’ho fatta un mese fa. Il mio procuratore Giampiero Pocetta ha giocato a Palermo e mi ha parlato per un’ora della città e dell’ambiente. Non ci ho pensato un secondo ad accettare», riporta ancora il Giornale di Sicilia.
Obiettivo consacrazione
Reduce da una stagione strepitosa (nove gol e dieci assist), Palumbo sa che le aspettative della piazza sono alte: «Avevo messo in conto le tante aspettative nei miei confronti. È normale che una piazza così calorosa ti faccia sentire la propria vicinanza. Sono felicissimo, spero di ripagare la fiducia dei tifosi in campo».
Sul piano tattico, Palumbo può offrire diverse soluzioni a Inzaghi: trequartista sul centrodestra, mezzala offensiva o interno in un centrocampo a cinque. Ma lui guarda oltre il ruolo: «Per me non fa differenza. Sono a disposizione dell’allenatore e dei compagni. Posso giocare dovunque, darò il massimo in qualsiasi posizione. Spero di migliorare i numeri dell’anno scorso, anche se ho rimediato undici gialli. Devo crescere sotto questo aspetto. Vorrei evitare qualche ammonizione».
Primo impatto positivo
Il feeling con il gruppo è già nato: «Con la squadra ho fatto pochi allenamenti, ma le impressioni sono ottime. Il gruppo è fortissimo. Il livello è alto. Tutti i ragazzi sono forti, alcuni hanno anche giocato in Serie A. C’è tanto da imparare», ha concluso Palumbo.
Come scrive Roberto Parisi sul Giornale di Sicilia, la sensazione è che il Palermo abbia finalmente trovato quel tassello mancato nelle ultime stagioni: un uomo di qualità e personalità per accendere la trequarti. Con la 5 sulle spalle e la voglia di consacrarsi.