L’Anglo-Palermitan Trophy vola a Manchester, ma la serata del “Barbera” è stata molto più di un’amichevole. Davanti a quasi 35 mila spettatori, il Palermo di Inzaghi ha retto l’urto del Manchester City di Guardiola, uscendo dal campo a testa alta dopo un 3-0 che, per larghi tratti, ha raccontato anche di coraggio e organizzazione. Lo ha sottolineato Luigi Butera nel Giornale di Sicilia, evidenziando come l’atmosfera sia stata memorabile, tra spettacoli di luci, musica e un pubblico capace di trasformare l’amichevole in un evento da ricordare.
Il primo tempo ha regalato sensazioni positive: pressing alto, compattezza e due occasioni importanti con Ceccaroni e Pohjanpalo, che hanno sorpreso la retroguardia inglese. Poi è arrivato il sigillo di Haaland al 25’, seguito dalla gestione del gioco in perfetto stile “guardiolismo”, con fluidità di ruoli, palla veloce e recupero immediato. Come ricorda ancora Luigi Butera sul Giornale di Sicilia, il Palermo ha mostrato di poter tenere testa, almeno a tratti, a una delle squadre più forti al mondo, pur dovendo rivedere alcune dinamiche offensive.
Nella ripresa, con le formazioni completamente rivoluzionate, il City ha dilagato grazie alla doppietta di Reijnders. Ma anche i rosanero hanno avuto le loro chance con Le Douaron e Palumbo, vicinissimi al gol che avrebbe fatto esplodere lo stadio. «Pazienza se il trofeo va a Manchester – scrive Luigi Butera sul Giornale di Sicilia – perché il Palermo sa di avere una città intera pronta a spingerlo verso la Serie A».
Ora gli occhi sono sulla Coppa Italia contro la Cremonese e sull’esordio in campionato con la Reggina. Il test contro il City ha lasciato in eredità fiducia, entusiasmo e la sensazione che, con questo spirito, il sogno possa diventare realtà.