PALERMO

Calcio in lutto, addio a Giorgio Rumignani: Palermo piange un suo ex allenatore

Il mondo del calcio dice addio a Giorgio Rumignani, scomparso all’età di 86 anni dopo una lunga malattia. Una figura che ha attraversato decenni di calcio italiano, lasciando tracce profonde soprattutto tra Serie B e Serie C. La notizia della sua morte ha suscitato commozione in diverse piazze, tra cui Palermo, dove Rumignani ha vissuto una delle tappe più significative della sua carriera da allenatore.

Rumignani si è spento nella sua abitazione tra Veneto e Friuli, chiudendo una carriera lunghissima iniziata prima in campo e poi in panchina. Da calciatore, mezzala di qualità, aveva vestito – tra le altre – le maglie di Sambenedettese, Cosenza, Siena, Pisa, Arezzo e Savona, calcando anche i campi della Serie B nei primi anni Sessanta.

Il legame con Palermo si consolida soprattutto da allenatore. Nel 1989 Rumignani guidò i rosanero in una stagione rimasta nella memoria dei tifosi: il Palermo si giocò la promozione in Serie B all’ultima giornata contro il Foggia, in uno spareggio diretto disputato allo stadio di Trapani per l’indisponibilità della Favorita, impegnata nei lavori in vista dei Mondiali di Italia ’90. Quella gara terminò 1-1 e decretò la promozione dei pugliesi, ma resta uno degli incroci più intensi di quel periodo.

Nel corso della sua carriera da tecnico, Rumignani ha allenato oltre venti squadre, collezionando promozioni e salvezze considerate autentiche imprese. Tra i risultati più rilevanti, le promozioni in Serie C con Mestrina, Teramo e Francavilla, oltre alla celebre salvezza ottenuta con il Barletta nel 1987 dopo essere stato prima esonerato e poi richiamato.

L’ultima parte della sua carriera lo ha visto anche sulla panchina del Foggia nella stagione 2005-2006 e, successivamente, al Treviso nel 2010, prima del ritiro definitivo dal calcio allenato.

Palermo, come molte altre città, oggi saluta un uomo di calcio vero, appartenente a una generazione di tecnici capaci di vivere lo spogliatoio, leggere le difficoltà e costruire identità anche in contesti complessi. La sua scomparsa lascia un vuoto nel patrimonio umano e sportivo del calcio italiano.

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Redazione Ilovepalermocalcio