Giovanni Giammarva potrebbe avere fornito un aiuto alla società rosanero viste le motivazioni della Cassazione sulla sentenza con cui è stato respinto il ricorso della Procura di Caltanissetta per un procedimento a suo carico, secondo le quali l’operazione Alyssa non è fittizia. Considerazioni inserite nella memoria del club per il secondo grado di oggi di fronte alla Corte Federale d’Appello. «È un punto a favore della società, in questo momento – dice l’ex presidente rosanero ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” -. Dopo che ho lavorato tantissimo per il bene del Palermo, ottenendo anche degli ottimi risultati, forse, riusciamo a dare un’ulteriore spinta positiva alla società, speriamo. La sentenza della Cassazione ribalta il pezzo fondamentale della richiesta di fallimento del club, ovvero la relazione di Colaci, il perito della Procura, da cui era scaturita, insieme ad altre indagini, l’istanza fallimentare che si fondava principalmente sull’operazione Alyssa Mepal. Quando lessi per la prima volta la relazione dissi che era inconsistente e superficiale. I periti del Tribunale confermarono inoltre che Colaci aveva anche sbagliato le somme, facendo apparire un patrimonio netto negativo che invece era positivo di circa 2 milioni. Questa relazione che ha forviato, secondo me, i magistrati della Procura è stata sconfessata dalla Cassazione». Il Procuratore Federale, però, nelle sue indagini si è avvalso anche di quelle della Procura di Palermo. «Da quello che ho capito io, la Procura Federale non ha fatto delle indagini, ma ha fatto sue quelle della Procura ordinaria che gliele ha trasmesse. L’unico atto diverso è un interrogatorio fatto a me il 15 aprile».