Gds: “Palermo Bare ammassate, la maggioranza trema. D’Agostino presenta un piano d’intervento: «Trecento salme in meno entro i primi di agosto»”

Emergenza sepoltura risolta entro settembre, questo è l’obiettivo del Comune di Palermo . Il Comune inoltre sarà disposto a pagare i viaggi sino a Messina dei feretri alle famiglie che opteranno per la cremazione. È l’impegno che ha preso ufficialmente Roberto D’Agostino.

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” fa il punto della situazione sulle lentezze e polemiche dei servizi cimiteriali.

Dare la croce soltanto a D’Agostino sarebbe un errore. Anche perché, come lui stesso ieri ha spiegato in conferenza stampa «quando mi sono insediato ho trovato 300 feretri da sistemare».
D’Agostino non gode di grande stima da parte del presidente di commissione, Paolo Caracausi, queste le sue parole: «L’incarico a D’Agostino va ritirato».Per l’assessore sono momenti di pressione. Di forte pressione. Il primo cittadino pretende velocità e chiarezza delle soluzioni. Ci sono anche lettere formali che cominciano a circolare in uno scambio epistolare che non lascia presagire nulla di buono. Lo stesso assessore, esponente di Italia Viva, ne è consapevole. «Decide il sindaco, in qualsiasi momento può decidere di riprendersi la delega, anche se io mi sento di avere la coscienza a posto». In questa estate difficile, con molti malumori popolari che cominciano a serpeggiare, con il calo di consensi proiettato dalle indagini statistiche, il sindaco ha mollato la copertura agli assessori. Ieri D’Agostino era del tutto solo nell’atrio di Palazzo delle Aquile per tentare di disegnare un percorso convincente di uscita da una crisi obiettivamente complicata da superare in via ordinaria, peraltro senza un nuovo camposanto. Il piano prevede questo.

Trecento salme in meno entro i primi di agosto, altre 200 entro i primi di settembre. Delle 500 salme in attesa circa 300 attendono l’inumazione, un centinaio nei nuovi loculi interrati al posto di quelli più vecchi, il resto attendono gli spurghi delle tombe gentilizie o di famiglia e per i quali serve la presenza dei medici. Il piano prevede che 156 posti si libereranno entro i primi di agosto grazie alle nicchie a muro ultratrentennali (concessioni scadute), altre 80 con gli spurghi delle tombe familiari, 100 per le sepolture a terra; le ultime 200 invece si potranno o mandare fuori per la cremazione (e il Comune pagherà il viaggio) o saranno posizionate nelle nicchie a muro liberate. Perché ad aggravare la situazione c’è anche questo: il forno crematorio si è guastato irrimediabilmente ed è in attesa di un intervento di ristrutturazione profonda per cui sono stati stanziati 220 mila euro. «Quando mi sono insediato a marzo del 2019, le salme erano circa 300 – dice l’assessore –. Ad agosto scorso eravamo arrivati a 159, poi c’è stato un incremento fino alle 400 del febbraio 2020».

Published by
Redazione Ilovepalermocalcio