L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” analizza le parole rilasciate in ritiro da Maurizio Zamparini. Il patron del Palermo si è soffermato sulla situazione del club rosanero, con un occhio alle vicende giudiziarie che coinvolgono il Parma. Ecco quanto dichiarato:
“«Credo nella A. Ho fiducia nella giustizia sportiva, ma spero non venga fatta una scelta politica. L’ho già detto e lo ribadisco: mi ha sconcertato la richiesta della Procura federale. Se c’è stato un tentativo di illecito va data partita persa al Parma e 3 punti in meno in classifica. Se non c’è stato niente, stop, discorso chiuso. Ma non si può condannare Calaiò e dire che il Parma non c’entra nulla. Non può essere vero, questa è responsabilità diretta, altro che oggettiva. Dovesse arrivare la A – ha detto Zamparini – i cosiddetti big si rivelerebbero importanti, e in più dovremmo andare a prendere 4 giocatori che facciano la differenza. In B il discorso cambia, saremmo costretti a ridurre i costi. Bisogna aspettare qualche giorno e vedere quello che succede. Rispoli vuole andare via e cercheremo di accontentarlo. Nestorovski ha 4 richieste, lo vogliono 2 squadre inglesi, una italiana che si sta muovendo sotto traccia e un club turco. Anche Rajkovic e Struna vorrebbero cambiare aria. Vediamo, non c’è fretta. Mi fido di Foschi, per fortuna posso contare su di lui, è uno dei migliori dirigenti italiani. Se ci fosse stato lui l’anno scorso avremmo vinto. Avevamo la squadra migliore. Abbiamo buttato via un campionato anche perché siamo stati osteggiati rispetto a Parma e Frosinone, basta vedere le partite che abbiamo perso lì. Rino è andato a Milano per chiudere un paio di trattative avviate e definire qualcosa in uscita. Brignoli è arrivato, per Puscas stiamo cercando di chiudere. Il ragazzo preferirebbe giocare in A. Costa 3 milioni, ma siamo disposti a spendere questa cifra. Sono giocatori importanti, Rino sta costruendo una squadra per andare in A, non per la salvezza. Oltre a Puscas, arriverà un altro attaccante. Trajkovski? Non ha richieste, rimarrà con noi, ma in B può essere decisivo, rimarrà anche Chochev. Non è che sono io che non voglio vendere la società. Il fatto è che quando un potenziale acquirente vede che la Procura chiede il fallimento, che i soldi finiscono sotto sequestro, che vengono chiesti gli arresti domiciliari per me, è ovvio che si spaventa. Palermo è una piazza importante, la quarta in Italia, ma oggi non ci sono imprenditori con liquidità. Servono investitor i stranieri, 30 milioni cash e le garanzie per fare lo stadio, il centro sportivo e per riportare il Palermo in Europa. Andrò via, col Palermo ho finito, ma voglio lasciare una squadra forte».