A meno di due settimane dal via della nuova stagione di Serie C, prevista per il 22 agosto, le incognite sul campionato non mancano. Dopo i disastri di Taranto e Turris che lo scorso anno hanno stravolto il Girone C a stagione in corso, si sperava in un avvio più sereno. E invece, come evidenziato da Pietro Scognamiglio sulla Gazzetta dello Sport, le preoccupazioni sono più che mai attuali: Triestina, Rimini e Ternana sono iscritte, ma attraversano una situazione economico-gestionale a dir poco traballante.
Ternana, dall’inferno dei rigori al caos post Bandecchi
La situazione della Ternana fa rumore. Retrocessa solo ai rigori nella finale playout di Pescara, la squadra umbra si ritrova in un limbo societario. I fratelli D’Alessandro, dopo l’addio alla B, hanno annunciato il disimpegno, aprendo una fase di stallo nella ricerca di acquirenti. Come ricorda Scognamiglio (GdS), l’ex patron Stefano Bandecchi – oggi sindaco – è stato uno dei pochi a fornire aggiornamenti sulla crisi, segno del vuoto gestionale attuale. Una prima trattativa è sfumata, altre ipotesi (fondi esteri inclusi) non si sono concretizzate.
Nel frattempo, sono in arrivo due punti di penalizzazione per il mancato rispetto delle scadenze federali. Il ds Mammarella lavora per abbassare il monte ingaggi, mentre il club cerca di rilanciarsi puntando su un asset chiave: l’accordo con il Comune per la realizzazione e gestione del nuovo stadio Liberati, attraverso la società Stadium (52% Ternana), valido per 44 anni.
Rimini, caos societario e contestazione
Anche il Rimini, fresco vincitore della Coppa Italia di Serie C, è in piena crisi. Dopo il passaggio di proprietà da Stefania Di Salvo alla Building Company Srl, società lombarda su cui permangono dubbi sulla solidità economica, la situazione si è rapidamente deteriorata. Come racconta ancora Scognamiglio, la nuova proprietaria Giusy Anna Scarcella ha perfino minacciato il passo indietro, salvo poi confermare il progetto nominando un nuovo presidente.
La squadra è scesa in campo nel preliminare di Coppa, ma lo ha fatto senza un ds (dopo le dimissioni di Luca Nember, che ha denunciato un’aggressione riconducibile all’ambiente ultras) e con un tecnico, Piero Braglia, che ha diretto gli allenamenti ma non si è presentato in panchina. Anche la sua posizione resta in bilico.
Triestina, la più in difficoltà: rischio -13
Se la situazione della Ternana è caotica e quella del Rimini instabile, quella della Triestina è forse la più preoccupante. Il club alabardato ha iniziato il ritiro solo il 5 agosto, con in panchina Geppino Marino, ex allenatore della Primavera. La proprietà americana, guidata da Ben Rosenzweig, ha accumulato pesanti ritardi nei pagamenti e rischia una penalizzazione totale fino a 13 punti (sette già noti, altri sei possibili).
Secondo quanto riportato da Scognamiglio sulla Gazzetta dello Sport, nelle ultime ore sarebbero stati saldati alcuni debiti chiave, ma la gestione resta incerta.