La griglia per la corsa alla Serie A comincia a delinearsi. Secondo Nicola Binda, esperto di cadetteria per La Gazzetta dello Sport, ci sono quattro squadre che, al momento, appaiono un gradino sopra le altre: Empoli, Venezia, Spezia e Palermo. Quattro club dalle ambizioni forti, con organici competitivi e progetti chiari, in attesa che altre pretendenti – come il Monza, oggi rallentato dal cambio di proprietà – si facciano avanti.
Come scrive Binda sulla Gazzetta, l’Empoli è la squadra che conosce meglio di tutte il meccanismo promozione-retrocessione. Nonostante la retrocessione, il club toscano mantiene una base solida, casse forti grazie alle cessioni e una tradizione che aiuta a ripartire. L’arrivo in panchina di Guido Pagliuca segna l’inizio di un nuovo ciclo: il tecnico vorrebbe ricominciare con Peda, reduce da un’ottima stagione alla Juve Stabia ma rientrato a Palermo, e sogna anche Obaretin del Napoli. La vera incognita resta la porta, dove il nome di Fulignati (Cremonese) è sul taccuino ma la trattativa è complessa.
Capitolo Palermo. Per Nicola Binda de La Gazzetta dello Sport, l’«effetto Inzaghi» ha già ridato energia all’ambiente. La rosa è già competitiva, soprattutto in attacco, ma i rinforzi più urgenti riguardavano le corsie laterali, ed è lì che il club è intervenuto: Gyasi e Augello sono già arrivati, mentre l’operazione per Antonio Palumbo sembra in dirittura d’arrivo, con Di Mariano pronto a trasferirsi al Modena. In difesa si continua a trattare con il Genoa per Bani. Tra i pali si valuta Gomis: se starà bene, potrebbe essere confermato, altrimenti si cercherà un titolare.
Lo Spezia, scrive ancora Binda sulla Gazzetta dello Sport, è animato dalla voglia di rivincita dopo la finale playoff persa. Il nodo è l’attacco, orfano di Pio Esposito, ma i nuovi arrivi – Vlahovic, Artistico – e il ritorno di Soleri, offrono alternative. In difesa si confida nel rilancio di Cittadini e nell’innesto di giovani come Comotto jr. In panchina c’è D’Angelo, che cerca di sfatare la sua «maledizione» dopo due finali perse.
Infine, il Venezia. Con Stroppa in panchina, si punta sull’esperienza e sull’equilibrio. Il tecnico ha vinto due finali negli ultimi due anni, e anche senza passare dai playoff sa come salire. L’obiettivo è trattenere i big, anche se Nicolussi Caviglia potrebbe essere sacrificato. Intanto, sono già arrivati Adorante in attacco, Korac in difesa e Compagnon come esterno. E con l’arrivo di Oliveri, il cantiere resta aperto.
Nicola Binda, nella sua analisi su La Gazzetta dello Sport, sottolinea che il mercato è ancora lungo e tutto può cambiare. Ma al momento, queste quattro squadre sembrano avere qualcosa in più. Le carte sono sul tavolo. Adesso, la parola passa al campo.