Le società di Serie B si sono riunite ieri in assemblea presso la sede della Lega, in via Rosellini a Milano, per fare il punto su una delle questioni più spinose del campionato: il caso Brescia. Come riportato da Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, il tema non figurava ufficialmente all’ordine del giorno, ma è stato inevitabilmente affrontato dal presidente della Lega B, Paolo Bedin, che ha illustrato cronologicamente i motivi che hanno portato al rinvio del playout.
Il confronto tra i club è stato caratterizzato da toni pacati ma decisi. L’intervento più acceso è arrivato dalla Salernitana, rappresentata dall’amministratore delegato Maurizio Milan e dal segretario generale Massimiliano Dibrogni. La società campana ha ribadito la propria volontà di opporsi al rinvio del playout, contestando la legittimità della scelta e annunciando la volontà di ripresentare il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, già respinto in precedenza perché – secondo il club – indirizzato alla sezione sbagliata. Come sottolinea ancora Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, il club di Iervolino si dice pronto ad andare avanti anche nei successivi gradi di giudizio, se necessario fino al TAR.
La tesi della Salernitana è che il playout contro il Frosinone andasse giocato regolarmente, e solo dopo, in caso di penalizzazione del Brescia, si sarebbe dovuta aggiornare la classifica retrocedendo il club lombardo e salvando la perdente. Un’ipotesi però giudicata poco praticabile, poiché avrebbe comportato l’inutilità del primo spareggio e la necessità di organizzarne un secondo, con squadre diverse.
Nel frattempo, si attende la decisione del Tribunale Federale Nazionale prevista per giovedì 29 maggio, quando dovrebbe essere ufficializzata la penalizzazione di quattro punti al Brescia. Da quel momento si potrà fissare la data del nuovo playout, con lo scenario più probabile che prevede lo scontro tra Salernitana e Sampdoria.
Secondo quanto riferito da Binda sulla Gazzetta, è possibile che si scelga di attendere anche il secondo grado di giudizio, così da concludere tutto il percorso endofederale ed evitare nuovi ricorsi. In tal caso, gli spareggi si giocherebbero a metà giugno, approfittando anche del rientro dei giocatori impegnati con le nazionali nella finestra FIFA dall’1 al 10 giugno. Un vantaggio non secondario per le due squadre coinvolte.
L’intera vicenda sarà al centro del prossimo Consiglio Federale FIGC, previsto per lunedì, che sarà chiamato a valutare ogni aspetto della questione.