Ribaltoni, sconfitte facili e troppe polemiche: il girone d’andata è stato un flop, ma il Palermo è pronto a ripartire

Dalla vittoria sul Genoa al successo ottenuto domenica contro l’Hellas Verona. Il girone d’andata della stagione 2015/16 del Palermo si è aperto con la conquista dei tre punti e si è chiuso allo stesso modo. Risultati che, a chi non ha seguito costantemente i rosanero, potrebbero sembrare degni della miglior formazione della massima serie italiana. Poi però lo sguardo si sposta sulla classifica: 21 lunghezze intascate in 19 giornate, una media di poco superiore ad un punto a partita; quint’ultimo posto; sei vittorie, tre pareggi e 10 sconfitte; 19 gol fatti e 29 subiti. Tutti numeri che testimoniano che il girone d’andata di questo Palermo sia stato un flop.

Un flop sì. E non soltanto se paragonato alla passata stagione, quando i rosanero sono arrivati al giro di boa con 24 punti, bensì sotto ogni punto di vista. Tralasciando infatti i risultati ottenuti da Vazquez e compagni sul campo, a fare da protagonista in questo girone è stato in realtà tutto ciò che è accaduto al di fuori del terreno di gioco, anche se così non dovrebbe essere. Dal mercato estivo deludente e la conseguente lamentela pacata di mister Iachini, all’esonero dello stesso tecnico ascolano al termine di una vittoria fondamentale. Dalla spaccatura tra tifosi e squadra, a quella interna alla tifoseria stessa.

Dall’arrivo di Ballardini, all’esclusione dal progetto tecnico di uomini chiave come Maresca (oggi reintegrato) e Rigoni. Dall’esonero di Ballardini alla sua conferma, con Iachini che per poche ore sembrava ad un passo dal riprendersi il suo Palermo dei record. E poi ancora dalla lite Sorrentino-Ballardini, all’ingaggio di un nuovo tecnico: Barros Schelotto. Insomma, un autentico caos. Una mancanza totale di equilibri che da sola riesce probabilmente a spiegare il perché di una mezza stagione al di sotto delle più modeste aspettative. Il “Renzo Barbera” era un fortino, la tifoseria rosanero faceva paura: anzi, era il 12° uomo in campo. Ed invece quest’anno alle falde di Monte Pellegrino hanno esultato anche Sassuolo ed Empoli. Non ce ne vogliano emiliani e toscani, ma chi l’avrebbe mai detto?

Probabilmente i pessimisti (quelli in fondo non mancano mai). La maggior parte, forse, resta ancora quella che si stupisce se a conquistare i tre punti contro l’ultima in classifica sono di fatto i miracoli del capitano rosanero (e di certo non per la poca fiducia riposta nelle abilità di Sorrentino) e non una valanga di gol. Tutto questo ormai appartiene a passato. Il presente è la trasferta di Genova, il futuro chi lo sa. Nel frattempo il Palermo è pronto a ripartire e lo farà proprio dalla prima giornata di ritorno con una nuova guida in panchina.

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Giulia Nasca