Livello 4, allerta massima. L’amichevole Italia-Israele, in programma martedì a Udine, è stata classificata come evento «ad altissimo rischio». Lo riferisce Roberto Maida sulla Gazzetta dello Sport, citando l’ordinanza firmata dal prefetto Domenico Lione, che ha disposto misure straordinarie di sicurezza.
Nonostante le recenti notizie incoraggianti sul fronte diplomatico in Medio Oriente, il dispositivo messo in campo dal Governo e dalle autorità locali non subirà modifiche. Nell’ordinanza si legge che l’evento «potrebbe essere occasione per l’infiltrazione di frange violente», motivo per cui sono state imposte limitazioni severe: martedì, dalle 8 alle 24, sarà vietata la vendita di bevande in contenitori di vetro, ceramica o lattina, e gli esercizi dovranno rimuovere dehors e arredi esterni per evitare che vengano utilizzati come oggetti contundenti.
Come racconta la Gazzetta dello Sport, oggi si terrà in prefettura una nuova riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, in vista della manifestazione di piazza già annunciata per la giornata di domani. Il corteo dei manifestanti sarà canalizzato lontano dallo stadio, mentre i tifosi muniti di biglietto potranno accedere solo dopo rigidi controlli e prefiltraggi, che inizieranno a un chilometro dai cancelli. L’area intorno al “Friuli” sarà di fatto una zona rossa, con dispositivi anti-terrorismo in grado di rilevare la presenza di armi o esplosivi.
Sul fronte israeliano, come riferisce Roberto Maida sulla Gazzetta dello Sport, la nazionale non alloggerà in Friuli ma in una località segreta, per motivi di sicurezza. L’atterraggio non avverrà all’aeroporto di Ronchi dei Legionari, ma probabilmente a Venezia o in Slovenia. La delegazione sarà scortata e sorvegliata 24 ore su 24, con la presenza anche di agenti del Mossad, circostanza che ha sollevato polemiche politiche. Il Ministero dell’Interno ha smentito di aver autorizzato ufficialmente l’ingresso dei servizi segreti israeliani, ma la presenza dei loro agenti è considerata scontata in un evento di questa portata.
Sul piano logistico, lo scenario allo stadio si preannuncia insolito: su 25.000 posti disponibili, fino a ieri erano stati venduti meno di 5.000 biglietti. «Mai visto nulla di simile a Udine», scrive Maida. Circa mille agenti provenienti da tutto il Triveneto saranno impiegati nella giornata, divisi tra il presidio del corteo e la vigilanza intorno e dentro lo stadio. Dall’alto, due elicotteri monitoreranno la zona.
Un anno fa, un piano di sicurezza analogo era stato predisposto in occasione della precedente visita della nazionale israeliana, ma — come sottolinea Roberto Maida sulla Gazzetta dello Sport — le misure attuali sono di livello superiore. La scelta di Udine, città periferica e logisticamente più controllabile, è stata dettata proprio da ragioni di ordine pubblico. Eppure, al Viminale, nessuno si sente ancora di abbassare la guardia.