Gazzetta dello Sport: “Caso Palermo. Perché Zamparini e Baccaglini sono arrivati ai ferri corti? Affare seriamente a rischio”

“L’ultimatum posto sabato da Zamparini a Baccaglini ha fissato un nuovo termine per la cessione del Palermo: entro oggi Zamparini pretende una risposta. La sensazione è che la trattativa, che va avanti da oltre 3 mesi senza che venditore e acquirente siano riusciti a trovare un punto d’accordo, sia giunta allo snodo cruciale. Appena qualche giorno fa, la fumata bianca sembrava imminente. Poi tutto è precipitato, l’operazione si è complicata fino ad apparire oggi seriamente compromessa. Ma il discorso non è chiuso. 1 Cosa succederà oggi? Zamparini e Baccaglini torneranno a trattare, nel tentativo di trovare un’intesa in extremis. Prababilmente non saranno patron e presidente a discutere faccia a faccia, ma i loro avvocati e i consulenti che finora hanno portato avanti la trattativa a Londra. L’intento sarà quello di smussare gli spigoli ed evitare prese di posizione di principio, cosa che non conviene a nessuno. Se è vero che Baccaglini vuole il Palermo, è altrettanto vero che Zamparini ha necessità di vendere, perché ha una certa età (ha compiuto 76 anni) e soprattutto perché, come ha dichiarato egli stesso in numerose circostanze, non ha più la forza economica per sostenere il club, che dal punto di vista finanziario gode tutt’altro che ottima salute. Che il closing avvenga oggi appare difficile. La frattura causata dall’uscita di Zamparini non sembra di facile ricomposizione, anche per la violenza con cui il patron friulano ha rotto gli indugi: al di là della perentorietà dell’ultimatum, comunque, non è da escludere a priori che si arrivi ad un altro rinvio, magari di 2 giorni. 2 Se dovesse saltare tutto, che Palermo sarà? Un Palermo al risparmio. L’esigenza primaria sarebbe quella di vendere i pezzi pregiati per fare cassa e ripianare i debiti (che stando a Zamparini si aggirerebbero sui 40 milioni). Per quanto concerne il ds, Foschi sembra sempre quello più accreditato, dopo il “no, grazie” di Meluso che ha preferito rimanere a Lecce. Niente Baccin, non perché il responsabile del settore giovanile non convince Zamparini, ma per scelta del diretto interessato che ieri ha dato il suo addio al club dopo 5 anni. Capitolo allenatore: l’ultima ipotesi porta a Bruno Tedino, 52 anni, nessuna esperienza in B, reduce dai playoff di Lega Pro col Pordenone. Ma non va trascurata l’opzione Iachini, anche se quest’ultimo accetterebbe di tornare in rosanero solo con un ds forte, in grado di fargli da scudo, e una squadra attrezzata. 3 E se invece alla fine il closing dovesse arrivare? Ammesso che i tempi non si dilunghino ulteriormente, Baccaglini ha già ricevuto l’ok dell’ex dg dell’Empoli Carli. Al dirigente verrebbe affidato il compito di rifondare il Palermo. Con ogni probabilità l’allenatore sarebbe uno tra Oddo e lo stesso Iachini, con l’ex Pescara favorito. Volendo fare riferimento a quanto dichiarato a fine aprile da Baccaglini, verrebbe messa in atto una rivoluzione. A rimanere sarebbero i giovani (gli italiani, si suppone, a cominciare da Pezzella e Lo Faso) e si proverebbe a trattenere qualche big, Rispoli e Nestorovsky su tutti. Il resto della squadra sarebbe da costruire. 4 Come ha reagito la piazza di fronte all’improvvisa spaccatura? Tifosi più rassegnati che sorpresi. Molti supporters non credono (e non hanno mai creduto) che Zamparini voglia davvero vendere il club. Nessuno in città fa più il tifo per l’ex presidente, così come è evidente che Baccaglini susciti in alcuni speranze, ed in altri scetticismo”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio