Sarà un compleanno amaro quello che attende il Cosenza domenica. Il club silano festeggia i suoi 111 anni in un clima glaciale, tra contestazioni, incertezze societarie e una classifica che preoccupa. Il match contro il Palermo, valido per la 27ª giornata di Serie B, rischia di essere celebrato in un “Marulla” semi vuoto, con una tifoseria sempre più distante dalla squadra e dalla gestione del presidente Eugenio Guarascio.
Clima teso e contestazioni a Cosenza
Come sottolinea Danilo Perri su Gazzetta del Sud, la situazione in casa Cosenza è critica. La recente sconfitta contro la Juve Stabia ha spento i timidi segnali di ripresa visti contro la Carrarese e ha alimentato il malumore di una tifoseria ormai rassegnata a un finale di stagione drammatico.
I problemi societari sono il vero nodo della crisi:
Pagamenti mancati e una situazione economica precaria mettono a rischio il futuro del club.
Il presidente Guarascio ha rassicurato le istituzioni locali, promettendo persino la vendita del club, ma i fatti ancora non si sono visti.
Decisioni discutibili, come l’aumento esorbitante del prezzo dei biglietti per il derby contro il Catanzaro, hanno peggiorato i rapporti con i tifosi.
Il risultato è un clima di indifferenza e contestazione che accompagna la squadra verso un baratro sempre più vicino.
Il Palermo, tra crisi e occasione per il riscatto
Il Palermo arriva a Cosenza con i suoi problemi. I rosanero non vincono da oltre un mese — l’ultimo successo è stato il 19 gennaio contro la Juve Stabia — e la pressione sulla squadra di Alessio Dionisi è altissima.
Il match contro il Cosenza diventa così un crocevia fondamentale per la corsa playoff dei siciliani. Dionisi è sotto osservazione e potrebbe rischiare la panchina in caso di un altro passo falso.
Ma il Cosenza rappresenta una sfida piena di insidie: i rosanero sono in crisi di risultati, ma hanno una rosa di qualità e potrebbero approfittare del momento negativo dei silani per rilanciarsi.
Il doppio tabù di Alvini: Palermo e Dionisi
Per il tecnico del Cosenza, Massimiliano Alvini, la sfida di domenica assume i contorni di una sfida personale. Come ricorda Gazzetta del Sud, l’allenatore fiorentino ha due tabù da infrangere:
Il Palermo — In due precedenti contro i rosanero, Alvini ha ottenuto due pareggi. Lo scorso anno, con lo Spezia, chiuse 2-2, mentre all’andata di questo campionato il match finì 1-1.
Alessio Dionisi — Il bilancio tra i due tecnici è impietoso per Alvini: in sei confronti diretti, il tecnico toscano non ha mai battuto Dionisi. Quattro pareggi (di cui tre a reti bianche) e due sconfitte, l’ultima in Coppa Italia nel 2021 quando Dionisi allenava il Sassuolo.
Domenica potrebbe essere l’occasione giusta per spezzare questa maledizione e rilanciare le speranze salvezza del Cosenza.
Il contesto: un compleanno dal retrogusto amaro
Il match contro il Palermo arriva nel giorno del 111º compleanno del club silano. Un traguardo storico che, però, rischia di passare inosservato tra stadio vuoto e clima di sfiducia.
Lontani i fasti di stagioni più esaltanti, il Cosenza vive una crisi profonda. Le rassicurazioni del presidente Guarascio non bastano più e la piazza chiede un cambio di rotta immediato.
Domenica di verità per entrambe le squadre
La sfida tra Cosenza e Palermo sarà quindi decisiva per entrambi i club.
Per i silani, una vittoria darebbe ossigeno e speranze in chiave salvezza, oltre a ridare entusiasmo in un compleanno spento.
Per i rosanero, i tre punti sono fondamentali per restare aggrappati al treno playoff e per allontanare le voci su un possibile esonero di Dionisi.
Il clima sarà teso, il risultato aperto. Alvini cerca il colpo grosso, Dionisi vuole salvare la panchina. E il compleanno del Cosenza rischia di passare in secondo piano, oscurato dall’urgenza di punti e risultati.
Domenica sarà tutto o niente. E in palio c’è molto più di una semplice vittoria.