Nazionale

Gattuso: «Clima difficile contro Israele. Kean deve dare di più. A Cannavaro ho detto che…»

«Ho telefonato a Cannavaro e gli ho detto: “Che c… che hai avuto! Ti metti il gel e il profumo e vai al Mondiale, mentre io sono qui in trincea!”».
Con una battuta delle sue, Rino Gattuso riesce a strappare sorrisi e applausi all’aula magna di Coverciano, gremita dai rappresentanti delle aziende sponsor della Federazione. È l’unico momento di leggerezza in una conferenza stampa dai toni molto seri, in cui il ct ha affrontato con franchezza temi sportivi e umani.

Il commissario tecnico ha subito parlato del clima che accompagnerà la delicata partita di Udine contro Israele, valida per le qualificazioni al Mondiale: «Avrei preferito affrontare una serata così importante per la qualificazione in un’altra atmosfera. A Bergamo c’era entusiasmo, a Udine invece sarà diverso: ci saranno 5.000 persone dentro lo stadio e 10.000 fuori. Capisco tutto, perché piange il cuore vedere tanti innocenti e tanti bambini morire. Ma noi dobbiamo andare in campo, è il nostro dovere. Non possiamo perdere a tavolino. Spero che i ragazzi non si lascino condizionare e si concentrino sull’obiettivo».

Gattuso ha poi analizzato la situazione del girone e gli obiettivi della Nazionale: «Dobbiamo raggiungere i playoff, sempre che Israele non fermi la Norvegia. Tutto è ancora in ballo e dobbiamo conquistarci questo traguardo. La squadra sta meglio fisicamente rispetto a un mese fa, ma serve un atteggiamento diverso. Ci sono tante cose positive, ma anche aspetti da correggere. Di certo, giocheremo la partita in Estonia in un modo e quella di Udine in un altro».

Costretto a rinunciare a Zaccagni e Politano, il ct ha aperto alla possibilità di un cambio tattico: «È vero, la difesa a tre non mi piace. Ma devo mettere da parte l’ego e pensare alla soluzione migliore per la squadra. Ho portato dentro giocatori che ci daranno una mano».

Tra i nuovi volti ci sono Cambiaghi, «che può essere un’alternativa a Raspadori sulla fascia», e Spinazzola, tornato in azzurro dopo più di due anni: «Devo ringraziare Leonardo. So per esperienza che a 32 anni non è facile accettare una convocazione dovuta all’infortunio di un altro. Vederlo sorridente e determinato ci arricchisce, anche dal punto di vista tattico».

La certezza, invece, resta il doppio centravanti: «Sarebbe folle cambiare qualcosa che funziona. Da Kean mi aspetto che trascini i compagni, perché ha le qualità per farlo».

Assente ancora Federico Chiesa, e Gattuso ne spiega il motivo con chiarezza: «Con Federico ci sentiamo ogni quindici giorni. Mi ha detto che non si sente ancora al cento per cento e va rispettato. Giocherà con la Nazionale quando arriverà al top».

Il ct, come riporta la conferenza di Coverciano, ha poi parlato della ricerca di nuovi talenti: «Cambiaghi, Nicolussi Caviglia e Piccoli sono i volti nuovi, ma stiamo monitorando anche Ahanor, un diciassettenne dell’Atalanta nato ad Aversa, e Tresoldi, attaccante del Bruges e dell’Under 21 tedesca che può essere naturalizzato. Ne stiamo parlando con Buffon e con il presidente. Sono giocatori interessanti».

Gattuso ha spiegato che dietro ogni scelta c’è un lavoro capillare di osservazione: «Faccio spendere tanti soldi alla Federazione per mandare persone a vedere le partite. Questo è il frutto di un lavoro serio».

Sul suo ruolo di ct, Gattuso ha mostrato tutto il suo coinvolgimento: «Sento le pressioni e la responsabilità, ma mi piace essere il commissario tecnico dell’Italia. Pensavo che mi sarei annoiato senza la quotidianità del campo, invece non ne ho il tempo. Spero di mantenere questo entusiasmo a lungo».

Chiusura con una riflessione sulla decisione di disputare Milan–Como a Perth, in Australia: «Non mi pare una svolta negativa, anzi. Capisco i club che, di fronte a offerte economiche importanti, scelgono di cogliere l’occasione. Operazioni come questa possono far bene al nostro calcio».

Published by
Redazione Ilovepalermocalcio