Milano rischia seriamente di restare fuori dall’Europeo 2032. Lo ha ribadito Elisabetta Esposito sulla Gazzetta dello Sport, riportando le parole del presidente federale Gabriele Gravina: «Lo stadio Meazza non risponde ai requisiti richiesti dalla Uefa per ospitare l’Europeo. L’augurio che mi sento di fare è che la parte politica, d’accordo con Inter e Milan, riesca a trovare la migliore soluzione per Milano».
Secondo quanto scritto da Esposito sulla Gazzetta dello Sport, nella versione attuale San Siro non potrà mai rispettare i 130 criteri fissati dall’Uefa per gli stadi del torneo continentale. L’unica strada percorribile resta quella di un nuovo impianto, a partire dal progetto congiunto dei due club milanesi, tema al centro anche del Consiglio comunale.
Fermento e scadenze
La Federazione dovrà presentare entro il 31 luglio 2026 cinque impianti già approvati, finanziati e cantierabili entro marzo 2027. Negli ultimi mesi, come ricorda ancora la Gazzetta dello Sport, la Figc ha lavorato in stretta sinergia con la Uefa – rappresentata da Michele Uva – incontrando le amministrazioni delle città candidate, tra cui anche Salerno.
Gravina ha sottolineato il fermento positivo: «Roma potrebbe addirittura concorrere con due impianti, l’Olimpico e il nuovo stadio della Roma. Non posso pensare a Euro 2032 senza la città italiana più internazionale e aperta all’Europa». Una prospettiva che, se Milano dovesse restare esclusa, rappresenterebbe un colpo difficile da assorbire per il capoluogo lombardo.
Le città candidate
Le tredici realtà interessate – elencate da Elisabetta Esposito sulla Gazzetta dello Sport – sono Bari (San Nicola), Bologna (Dall’Ara), Cagliari (Sant’Elia), Firenze (Franchi), Genova (Marassi), Milano (nuovo stadio Inter-Milan), Napoli (Maradona o nuovo impianto), Palermo (Barbera), Roma (Olimpico/nuovo stadio Roma), Salerno (Arechi), Torino (Allianz Stadium) e Verona (Bentegodi). Al momento solo lo stadio di Torino è conforme ai parametri Uefa, ma c’è ottimismo sulla possibilità che altri possano adeguarsi.
Commissario straordinario
Per accelerare il processo, diventa decisiva la nomina del Commissario straordinario per gli stadi, prevista dal Decreto Sport di agosto. Gravina, citato da la Gazzetta dello Sport, ha ribadito: «La nomina del Commissario, con i sindaci come sub-commissari, è urgente e funzionale allo sviluppo dell’impiantistica sportiva».
Il ministro per lo Sport Andrea Abodi ha già individuato un nome e punta ad annunciarlo a breve. Da quel momento, con poteri speciali per i sindaci e deroghe sui vincoli architettonici o ambientali, i progetti dovrebbero finalmente accelerare. L’obiettivo – conclude Elisabetta Esposito sulla Gazzetta dello Sport – è che Euro 2032 diventi lo stimolo per realizzare impianti moderni e funzionali, avvicinando l’Italia agli standard europei.