Escl. Chiesa (intervista integrale): «Palermo ti puoi salvare. Nestorovski sorpresa in serie A, per De Zerbi…»

Enrico Chiesa, classe 1970, è uno degli attaccanti italiani con un ottimo rendimento in serie A. Autore di 138 gol segnati nel massimo campionato italiano, nella sua carriera ha anche conquistato una Coppa Italia e una Coppa UEFA tra le fila del Parma e una seconda Coppa Italia con la maglia della Fiorentina. Proprio nel club viola, è attualmente presente in rosa il figlio Federico, giovane calciatore dalle buone prospettive. Tra il 1996 e il 2001 ha vestito la maglia della Nazionale, giocando un Europeo e un Mondiale. Con gli azzurri ha totalizzato 17 presenze e 7 gol. Tra le altre, Enrico ha anche vestito la maglia della Lazio, seppur con minore frequenza. Con i biancocelesti ha giocato solo la stagione 2002/03, riuscendo ad andare in gol per bene 2 volte (su 12 presenze). In occasione della sfida di domenica Palermo-Lazio, la redazione di Ilovepalermocalcio lo ha contattato in esclusiva per poter introdurre la gara in questione. Ecco le sue parole:

Con quale approccio arrivano i due club alla gara di domenica delle 12.30?

«Palermo e Lazio arriveranno alla partita in un momento un bel po’ diverso. I biancocelesti stanno facendo molto bene, stanno giocando un campionato molto interessante. Il Palermo, invece, è una squadra che sta soffrendo, non arrivano i risultati. Magari in alcune partite fa anche discretamente, ma si vede che fa fatica. Dunque, arrivano alla partita con due umori totalmente diversi».

Come commenti l’operato di due giovani allenatori come De Zerbi e Inzaghi?

«Quando si parla di allenatori giovani è normale che bisogna dare il tempo necessario. Inzaghi, sicuramente, è in un ambiente che conosce bene, è da tantissimi anni nel settore giovanile della Lazio. De Zerbi, invece, è stato preso quest’anno ed è arrivato in una situazione un po’ particolare. Bisogna dargli il tempo che serve. Il calcio, poi, non è facile, contano i risultati e la situazione del Palermo non è facile. Io gli darei questa possibilità. Dall’esterno è difficile giudicare, bisognerebbe vedere le partite allo stadio, capire come si comporta, vedere come gioca la squadra. Ma quando sei giovane succede come ad un calciatore, magari per l’allenatore è un po’ più complicato perché è normale che guardi di più i risultati».

Cosa dici riguardo la sorpresa del club rosanero Ilija Nestorovski, essendo stato tu un grande attaccante della serie A?

«Nestorovski è una bella sorpresa. E’ un giocatore che adesso vive con grande entusiasmo, sta anche segnando. Sono quelle annate, quei periodi magari migliori. Io a quest’ora probabilmente nemmeno lo conoscevo. Adesso sappiamo che giocatore è ed è risultata sicuramente una sorpresa. Ben venga per il Palermo che ne ha bisogno, anche perché attaccante che fanno gol servono a tutte le squadre, figuriamoci per il Palermo che si deve salvare».

Invece, nella compagine biancoceleste c’è Immobile…

«Lui è un giocatore che secondo me ha tante potenzialità, può fare benissimo. Deve avere delle conferme e quella stabilità di giocare alcuni anni in Italia. Se guardiamo il suo percorso è molto instabile. Speriamo che la Lazio sia la sua dimensione e che possa far bene, lo sta anche dimostrando. A Torino aveva fatto bene, poi è andato via per tornare ancora una volta. Speriamo dunque prosegua su questa strada anche per il calcio italiano».

Infine, pensi che il Palermo riuscirà comunque a salvarsi?

«Credo di si, penso che il Palermo si possa salvare perché ha una squadra che può salvarsi. Sicuramente deve iniziare a fare risultato perché altrimenti diventa difficile anche allenarsi. Penso che abbia la possibilità di giocarsela con le altre squadre in zona retrocessione».

 

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Dario Aiello